Coronavirus, due dipendenti di Poste Italiane morti in provincia di Bergamo Coronavirus, due dipendenti di Poste Italiane morti in provincia di Bergamo

Coronavirus, morti 2 dipendenti di Poste Italiane. Sindacati: “Chiudere gli uffici subito”

Coronavirus, due dipendenti di Poste Italiane morti in provincia di Bergamo
Coronavirus, due dipendenti di Poste Italiane morti in provincia di Bergamo (Foto Ansa)

BERGAMO – Due lavoratori di Poste Italiane sono morti in provincia di Bergamo a causa del contagio da coronavirus. Lo rende noto Marisa Adobati, componente della segreteria della Slc-Cgil di Bergamo, ricordando che entrambi avevano “lavorato fino a pochi giorni fa, uno in un centro di recapito e l’altro in un ufficio postale di due comuni della provincia di Bergamo. Ora basta, è ora di chiudere gli uffici postali”.

Da alcune settimane la Slc-Cgil sostiene “l’inutilità di esporre al contagio i lavoratori di Poste Italiane della bergamasca, ed ovviamente non solo del nostro territorio, e ci viene ripetuto in maniera assillante che Poste deve garantire i servizi essenziali”.

“Il recapito di un bollettino o la marea di avvisi di mancata consegna delle raccomandate – prosegue il sindacato – non crediamo siano da considerarsi espletamento di servizi essenziali. Molte scadenze fiscali ed invii di notifica sono stati, tra l’altro, sospesi per decreto. Il punto è che, ormai, ‘andare in Posta’ per molti è diventato il pretesto per fare una ‘giustificata’ passeggiata in paese”.

In Italia al 17 marzo i contagiati sono oltre 20mila e stanno mettendo in ginocchio le zone più colpite. L’Italia è il paese più colpito dopo la Cina e anche quello che per primo in Occidente ha messo in campo misure straordinarie, decidendo la chiusura di tutti gli esercizio commerciali non essenziali e chiedendo alla popolazione di limitare gli spostamenti. Un modello che, a partire dalla Spagna, stanno pensando di imitare in tutto il mondo. (Fonte Ansa).

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