“Il Papa ci scomunica? Noi scioperiamo”. Larino, 200 detenuti disertano la messa

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Luglio 2014 - 16:41 OLTRE 6 MESI FA
"Il Papa ci scomunica? Noi scioperiamo". Larino, 200 detenuti disertano la messa

“Il Papa ci scomunica? Noi scioperiamo”. Larino, 200 detenuti disertano la messa

CAMPOBASSO – “Se il Papa ci scomunica noi scioperiamo”. Per questo i detenuti del carcere di alta sicurezza di Larino, in Molise, hanno deciso di disertare la messa. Lo ha riferito l’arcivescovo di Campobasso, Giancarlo Bregantini, alla Radio Vaticana. Sono trascorsi solamente quindici giorni da quando Papa Francesco, nel corso della messa nella spiana di Sibari, ha scomunicato i mafiosi, e le loro coscienze, in un certo qual modo, sono state segnate.

A Larino sono reclusi soprattutto detenuti legati alla ‘ndrangheta, rimasti contrariati dalla scomunica del Papa.
Per padre Bragantini però si tratta di una reazione di segno positivo:

“È una cosa sorprendente che conferma quanto il Papa parlando, incida nelle coscienze, perché la Sezione di alta sicurezza del carcere di Larino, quasi 200 persone, si è messa in ribellione davanti a questa frase”.

I detenuti ne hanno parlato con il cappellano che perciò aveva invitato, domenica mattina, il vescovo in carcere a spiegare il senso delle parole del Papa.

Papa Bergoglio, al termine della visita pastorale nella diocesi di Cassano allo Jonio, in Calabria, aveva lanciato la scomunica per i mafiosi e la richiesta di combattere la ‘ndrangheta perché adora i soldi e disprezza il bene.

“Quando non si adora il Signore – aveva detto il Papa – si diventa adoratori del male, come lo sono coloro che vivono di malaffare, di violenza, la vostra terra, tanto bella, conosce le conseguenze di questo peccato. La ‘ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune.

Questo male va combattuto, va allontanato, bisogna dirgli di no. La Chiesa che so tanto impegnata nell’educare le coscienze, deve sempre più spendersi perché il bene possa prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi.

Quelli – aveva concluso – che non sono in questa strada di bene, come i mafiosi, questi non sono in comunione con Dio, sono scomunicati”.

Uno sciopero delle coscienze, ma senza tumulti o rivolte, proprio mentre nelle stesse ore, a Oppido Mamertina, esplode il caso della Madonna portata in processione davanti alla casa di un boss ergastolano ai domiciliari.