Influenza, vaccino che nessuno voleva e ora è ressa perché…effetto supermercato

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 7 Ottobre 2020 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA
Vaccino cinese provato dal piacentino Maurizio Confalonieri: "Non ho effetti collaterali"

Vaccino cinese provato dal piacentino Maurizio Confalonieri: “Non ho effetti collaterali” (Foto Ansa)

Influenza, vaccino che nessuno voleva, appena l’anno scorso. Era il 2019 e come nel 2018 e negli anni precedenti la vaccinazione anti influenza veniva accettata e praticata da una netta minoranza di italiani, tra i dieci e i quindici milioni su sessanta e passa di residenti.

Non si vaccinavano perfino non pochi medici e tra gli anziani, dove pure l’influenza può risultare una malattia dalle pesanti conseguenze, la percentuale di vaccinati non arrivava al 50 per cento. Influenza, vaccino che nessuno voleva.

MA ORA E’ CACCIA ANSIOSA, PERCHE’…

Nessuno lo voleva il vaccino l’anno scorso, quello contro l’influenza. Ora sembra lo vogliano tutti. Per ottime e molto meno ottime ragioni.

Ora il vaccino anti influenza lo vogliono tutti perché serve, clinicamente serve. Serve a diminuire il numero dei casi di influenza (ogni anno in Italia circa 8 milioni) che possono essere confusi con casi di coronavirus contratto e conseguente Covid. I sintomi sono gli stessi e quindi un vaccino, un non prendersi l’influenza evita ansie, angosce, esami, tamponi, chiamate a medici, Asl, corse al Pronto Soccorso. Ma questo perché, pur vivo e noto, pur sostanziale e vero, non è il primo e grande perché della ressa ansiosa e del grido che già corre: dateci il vaccino!

SFIDUCIA E ACCAPARRAMENTO, QUESTO IL VERO PERCHE’

Le vere ragioni di fondo dell’ansia da vaccino che sta percorrendo la pubblica opinione sono la sfiducia e l’accaparramento, rispettivamente un sentimento e un istinto.

La sfiducia: vaccino anti influenza deve fornirlo lo Stato, il governo, le Regioni, le Asl. E la pubblica opinione italiana, opportunamente sollecitata, confortata e  instradata dalla pubblica informazione, diffida per principio e per esperienza. Quindi la gente non si fida che vaccino anti influenza ci sarà, non si fida tanto più lo Stato in tutte le sue articolazioni assicura vaccino ci sarà.

L’accaparramento. Corre voce vaccino anti influenza ce ne sia poco, comunque non per tutti coloro che lo vogliono. Quindi…effetto supermercato, quando tutti siamo corsi al supermercato a comprare la qualunque perché incombeva, cominciava lockdown. Ora tutti a prenotare vaccino in una dieci, cento farmacie. E tutti a tempestare il medico di famiglia o la Asl. Chiedendo vaccino, qui, ora, subito, in fretta.

CREANDO E LAMENTANDO INGORGO

Facile vedere (prevedere è parola grossa) che saranno settimane di ingorgo di gente intorno al vaccino. Ingorgo di gente che farà soffrire gente, ingorgo di cui la gente sarà vittima e…causa. Ingorgo creato anche dall’effetto supermercato. Ingorgo mosso e alimentato dalla voce che corre: vaccino ce n’è poco, correte…

Tra poco più di un mese l’ingorgo sarà sciolto e disperso. Il vaccino anti influenza difficilissimo da avere ad ottobre e fino a metà novembre sarà da allora in poi facilmente disponibile. Non si vaccineranno contro influenza 60 milioni di italiani e neanche 30 milioni. I 10/15 milioni di vaccinati pre Covid diventeranno venti milioni o poco più. I 17/20 milioni di dosi previsti basteranno. Ma intorno al vaccino anti influenza avremo dato vita ad un’altra imponente pagina di teatro nazionale. Ricordate le mascherine introvabili? O la carta igienica e la farina e l’alcol e i guanti introvabili? Ecco, mettete vaccino al posto di carta igienica, farina, mascherine e alcol e guanti e avrete la stessa sceneggiatura.