ROMA – La linea ferroviaria peggiore tra le 10 “da incubo” di quelle censite da Legambiente, è quella che collega Roma al mare di Ostia, la Roma-Lido. Seconda in Campania: Alifana e Circumvesuviana che collegano Napoli a Santa Maria Capua Vetere e Sorrento. Terza nel profondo nord, la Chiasso-Rho.
Si chiama “Pendolaria 2015” la campagna dell’associazione ambientalista, una mappa ragionata sullo stato attuale delle ferrovie sulle quali corrono i 3300 treni che trasportano ogni giorno 3 milioni di pendolari. Non ne esce un quadro confortante: una rete ferroviaria a due velocità, in tutti i sensi, quella moderna ed efficiente dell’Alta Velocità, contrapposta a una locale obsoleta, un servizio mortificante per i potenziali clienti inesorabilmente costretti a scegliere l’auto privata.
Convogli vecchi, 18,6 anni di media, rete sottoposta a continui tagli a fronte di aumenti delle tariffe. Nord e Sud accomunati per una volta, ma in negativo, da una stessa situazione critica.
“Rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25%”, denuncia Legambiente, “manca totalmente una regia nazionale rispetto a un tema che non può essere delegato alle Regioni senza controlli”. Di seguito la classifica delle peggiori linee ferroviarie d’Italia.
1) Roma-Lido
2) Alifana e Circumvesuviana
3) Chiasso-Rho
4) Verona-Rovigo
5) Reggio Calabria-Taranto
6) Messina-Catania-Siracusa
7) Taranto-Potenza-Salerno
8) Novara-Varallo
9) Orte-Foligno-Fabriano
10) Genova-Acqui Terme