Legionella a Bresso (Milano), terza vittima in due giorni Legionella a Bresso (Milano), terza vittima in due giorni

Legionella a Bresso (Milano), terza vittima in due giorni. Sotto accusa l’acquedotto

Legionella a Bresso (Milano), terza vittima in due giorni
Legionella a Bresso (Milano), terza vittima in due giorni (Foto Ansa)

MILANO –  Una terza persona è morta per legionella a Bresso, in provincia di Milano. Si tratta di una donna di 84 anni deceduta per le complicanze sopraggiunte dopo aver contratto il batterio. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] L’anziana era ricoverata all’ospedale Bassini di Cinisello balsamo (Milano) dove martedì 24 luglio sono avvenuti gli altri due decessi di un uomo e di una donna, entrambi di 94 anni.

In tutto sono 17 i contagi accertati. E sotto accusa finisce l‘acquedotto. Il sindaco di Bresso, Simone Cairo, ha annunciato: “Stiamo valutando con la protezione civile di procedere alla sanificazione in blocco di tutte le case dell’area critica”. La maggior parte dei pazienti colpiti, infatti, risiede o lavora nella parte Ovest della città, che è poi la stessa colpita da un’altra epidemia simile, ma meno grave, nel 2104, che fece sei casi e una vittima.

Sotto accusa è finita la rete idrica. Ma il vapore infetto potrebbe avere altre origini, ad esempio le torri di raffreddamento di alcuni impianti industriali. Otto esperti del laboratorio di prevenzione dell’Ats Città metropolitana, spiega il Corriere della Sera, sono al lavoro per individuare la specie di legionella in azione attraverso l’analisi delle provette riempite nelle case di 14 malati e nei luoghi che potrebbero essere a rischio, come fontane e autolavaggi. L’obiettivo è identificare il tipo di batterio tra le 60 specie esistenti. Ma l’esame richiede circa dieci giorni.

I rischi, comunque, non finiscono qui. Il contagio, infatti, avviene attraverso l’inalazione del batterio: si possono rivelare così pericolose le docce, le vasche idromassaggio, gli impianti termali e le fontane, ma anche i diffusori a spruzzo che innaffiano i giardini e le canne che irrigano gli orti, e persino gli apparecchi per aerosol: meglio usare acqua in bottiglia per riempirli. E prima di fare la doccia calda, tenere aperto il rubinetto senza respirare il vapore.

“La legionella – ha sottolineato l’assessore regionale al welfare Giulio Gallera. – non si trasmette bevendo l’acqua, attraverso gli alimenti o con il contatto personale, ma per inalazione. Dunque per evitare il contagio è molto importante pulire i filtri dei rubinetti, lasciare scorrere l’acqua e aprire le finestre quando si fa una doccia calda e pulire molto bene i bacini d’acqua stagnante”, ma anche evitare l’utilizzo di vasche idromassaggio e, all’esterno delle abitazioni, stare lontani dalle fonti di acqua vaporizzata, come irrigatori automatici o fontane.

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