Libia. Rilasciati i motopesca italiani, felicità tra i parenti

Pubblicato il 30 Novembre 2011 - 22:09 OLTRE 6 MESI FA

SIRACUSA – ”Sono contenta della positiva soluzione della vicenda. Ringrazio chi si e’ adoperato per restituire alle loro famiglie uomini che vanno per mare per riuscire a portare a casa il pane”.

E’ decisamente piu’ sollevata Anna Scalisi, moglie e madre di tre marittimi imbarcati sul motopesca ”Astra” della flottiglia di Siracusa che questo pomeriggio ha lasciato il porto libico di Misurata dove era trattenuto da sabato scorso dopo che era stato fermato dai guardiacoste con l’accusa di aver sconfinato nelle acque territoriali libiche.

”Non ho ancora avuto modo di sentire ne’ mio marito ne’ i miei due figli – ha raccontato all’ANSA la donna – spero comunque che molto presto giunga quella telefonata che in questi giorni carichi di angoscia ho tanto atteso”.

Anna Scalisi e’ la moglie di Pietro Ciotta, 63 anni, proprietario dell’ ”Astra”, e madre di Marco Ciotta, 39, il comandante del peschereccio, e di Antonio, 42 anni. Con loro sul motopesca anche un quarto siracusano, Antonino Moncada, e tre marittimi tunisini.

”Non so, non avendo ancora avuto modo di sentirli, quali siano i loro programmi – ha concluso la donna -: penso, comunque, che prima di fare rientro a casa si fermeranno per lavorare. Sono pescatori ed il loro lavoro e’ stare per mare”.