Luca Albanese dimenticato in auto dal papà. La temperatura era di 60°

Pubblicato il 5 Giugno 2013 - 18:41 OLTRE 6 MESI FA
Luca Albanese morto sotto il sole. In auto c'erano 60°

Luca Albanese morto sotto il sole. In auto c’erano 60°

PIACENZA – Quando l’hanno trovato era già tardi da ore: il corpicino di Luca Albanese scottava, la sua temperatura corporea era di circa 40° ma nell’auto la colonnina di mercurio era salita fino alla spaventosa cifra di 60°. Il papà Andrea è ancora ricoverato in stato di choc: non riesce a capacitarsi di aver dimenticato il suo bambino, di appena due anni, in quell’auto/forno.

[Leggi anche: Perché genitori dimenticano figli? Stress o poca responsabilità? Per rispondere al sondaggio clicca qui.]

Mentre la città di Piacenza piange per quella morte inspiegabile, si attende l’autopsia del 7 giugno. Spetterà al medico legale Tiziana Folin dirci la causa del decesso: l’ipotesi più probabile è il soffocamento per asfissia. Il papà, Andrea Albanese, ricoverato all’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, è indagato per omicidio colposo.

Il suo interrogatorio non è stato ancora fissato, per via delle sue condizioni di salute. Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono di omicidio colposo e abbandono di minori. L’uomo avrebbe lasciato il figlio in macchina dopo aver dimenticato di portare il piccolo all’asilo, che si trovava vicino al luogo di lavoro. È stato il nonno materno a dare l’allarme quando è andato a riprendere Luca all’asilo e le maestre gli hanno detto che il bambino non era mai arrivato. Da qui la telefonata alla madre del piccolo e poi al padre che, appena intuito l’accaduto, si è precipitato in auto. Per Luca però non c’era più niente da fare.

All’ingresso della Copra, l’azienda dove Andrea Albanese lavora come dirigente, colleghi e amici hanno lasciato fiori e bigliettini di cordoglio. Lì dove era parcheggiata l’auto nella quale il piccolo Luca è rimasto intrappolato. Il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, si è limitato a dire: “Quando il dolore è troppo forte, è il silenzio a parlare”.