Maestri e professori: cento falsi (almeno) in cattedra in mezza Italia. Fabbrica diplomi finti a Cosenza Maestri e professori: cento falsi (almeno) in cattedra in mezza Italia. Fabbrica diplomi finti a Cosenza

Maestri: cento falsi (almeno) in cattedra in mezza Italia. Fabbrica diplomi finti a Cosenza

Maestri e professori: cento falsi (almeno) in cattedra in mezza Italia. Fabbrica diplomi finti a Cosenza
Maestri: cento falsi (almeno) in cattedra in mezza Italia. Fabbrica diplomi finti a Cosenza (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Maestri, maestre: uomini e donne che insegnano ai bambini piccoli a scuola. Di maestri e maestre in cattedra in mezza Italia ce ne sono cento, almeno cento, i primi cento. Cento è la prima stima della Procura che indaga, di 38 ci sono già nomi e cognomi, uno è stato trovato in cattedra nella lontana Udine. Sono maestri falsi, i loro diplomi erano falsi. Stampati, letteralmente stampati con tecnica da falsari in una “fabbrica” di diplomi falsi nei pressi di Cosenza. La storia la raccontano gli inquirenti e la raccoglie Corrado Zunino su La Repubblica.

Storia che va avanti da più di dieci anni, un diploma magistrale contraffatto porta la data del 2005. Storia che funzionava fino a ieri così: un ragioniere, un geometra, un perito tecnico, insomma uno/a che non aveva diploma magistrale per mettersi in graduatoria per la cattedra che faceva? Tirava fuori tremila euro e nella stamperia gli confezionavano un bel diploma certificato simil pergamena. Con quella andava a chiedere, e spesso a ottenere, supplenze, incarichi e perfino posto fisso ai Provveditorati o addirittura direttamente nelle scuole. Prima solo in Calabria, poi non solo in Calabria.

Bastava dunque esibire una patente finta di maestra/o? Qualcosa in più ci voleva, una qualche per così dire referenza. Magari qualche scuola prima di dare incarico sulla base esibizione diploma falso prendeva le sue informazioni…Ed ecco che ben tre Istituti magistrali in Calabria sono sospettati dalla Procura di reggere il gioco, di essere complici. D’altra parte non era un gioco difficile, anzi si vinceva facile: in Regione sono stati accettati, hanno avuto libera e riconosciuta circolazione diplomi rilasciati da Istituto privato che aveva chiuso i battenti tre anni prima!

In attesa che qualcuno (non mancherà di certo) elabori e diffonda la teoria-alibi del “falsari per necessità” e proponga una bella sanatoria all’insegna del che facciamo, li cacciamo, stanno in cattedra da tanto tempo, l’hanno fatto per lavorare…In attesa del condono per maestri abusivi, magistrati e poliziotti e Ministero Istruzione li cercano per l’Italia. Sono almeno cento, i primi cento e dovrebbero essere messi in condizione di non nuocere più di quanto non abbiano già fatto ai piccoli alunni. Forse fino a cento ma, vedrete, se e quando arriveranno ad essere qualche centinaio, allora sicuri arriveranno sanatoria e condono.

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