Manovra e donne, si allontana la pensione, sparisce il fondo “strategico”

Pubblicato il 8 Settembre 2011 - 09:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 8 settembre – Quattro miliardi in dieci anni: sono i soldi che sarebbero dovuti finire nel fondo per le donne costituito dai risparmi prodotti dall’innalzamento dell’età pensionabile. Quattro miliardi che sarebbero dovuti andare a rafforzare – se non creare – i servizi necessari perché le donne riescano a conciliare lavoro remunerato e lavoro familiare. E invece questi soldi non sono più destinati alle donne lavoratrici del pubblico impiego.

Con data 10 giugno, sul sito del governo è scritto: “A seguito della sentenza della Corte europea che condanna l’Italia per discriminazione tra uomo donna in materia di età pensionabile, il Consiglio dei Ministri del 10 giugno 2010 ha approvato una norma che innalza l’età pensionabile delle donne del pubblico impiego a 65 anni a partire dal 1° gennaio 2012. La norma prende la forma di un emendamento da presentare in sede di conversione del decreto- legge sulla manovra finanziaria ‘anti-crisi’ (n.78 del 2010) attualmente all’esame del Senato ( Atto Senato 2228). I risparmi derivanti da questa misura confluiranno nel Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, e finanzieranno interventi dedicati a politiche sociali e familiari”.

Ma di questo “Fondo strategico” nella manovra definita dal maxiemendamento approvato ieri, con la fiducia, dal Senato, non c’è più alcuna traccia.