Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth

Mario Cerciello Rega, i due americani in carcere vivono nell’indifferenza: mangiano e dormono

Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth
Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth (foto Ansa)

ROMA – “Indifferenza totale”. Con queste parole gli operatori carcerari di Regina Coeli, come scrive il Corriere della Sera, descrivono il comportamento in carcere di Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, i due studenti americani fermati venerdì scorso per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

“Con noi – raccontano – non comunicano. Eppure l’inglese lo parliamo bene. Non ci dicono nemmeno ‘thank you’ dopo che hanno finito di fare colazione, pranzo e cena. E sì che l’appetito ce l’hanno! E così mangiano, dormono e vedono la televisione tutto il giorno come se non fosse successo niente. Non appaiono per nulla preoccupati”.

I due, scrive il Corriere, non sono più in isolamento. A ognuno dei due è stato assegnato un compagno di cella.

“Altri due stranieri, più grandi di loro, con cui — con loro sì — i ragazzi hanno già iniziato a socializzare parlando un po’ in inglese […] Si trovano nella Settima sezione, nella seconda rotonda del carcere. Le celle dei due americani sono su due piani diversi e anche l’ora di passeggio, la canonica ora d’aria, avviene per Finnegan Lee e Gabriel Natale in momenti distinti della giornata. Naturalmente perché non possono, non devono, interagire tra loro […] Oltre alla possibilità di comunicare con agenti che parlano l’inglese, da quattro giorni vengono loro assicurati anche massimo sostegno psicologico e massima attenzione”.

“Qui – racconta la direttrice del carcere – non si fanno distinzioni né preferenze: il trattamento e la cura sono uguali per tutti gli oltre mille detenuti che abbiamo” […] Le celle di Finnegan Lee e Gabriel Natale sono standard: due metri per tre, un letto a castello, un tavolino, il bagno con la doccia. Rappresentanti del consolato e dell’ambasciata americana sono già stati a Regina Coeli, in questi giorni, mettendosi a disposizione per eventuali richieste dei due reclusi”.

Fonte: Il Corriere della Sera.

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