ROMA – Mentre la sorella, la senatrice Pd Monica Cirinnà è impegnata in Parlamento a far approvare la nuova legge sulle unioni civili che porta la sua firma, Claudio Cirinnà è latitante, ricercato dalla Guardia di Finanza. Definito il “matematico”, è accusato di far parte dell’organizzazione che contrabbanda carburante in Italia dai paesi dell’est e ricicla i proventi nell’isola di Malta. Gasolio che entra illegalmente e che, venduto in nero senza il balzello delle accise, produce margini da capogiro.
Traffico di carburante e associazione a delinquere sono i capi d’imputazione contestati: 12 suoi presunti complici sono già in carcere, nell’ambito dell’operazione che ha sgominato la banda del gasolio a giugno scorso.
I familiari sostengono di non essere a conoscenza dei movimenti di Cirinnà. Al padre, però, gli inquirenti sembrano non credere del tutto, segnala Ilaria Sacchettoni sul Corriere della Sera.
Gli investigatori accusano invece il padre di «essere a conoscenza del fatto che vivrebbe a bordo di una imbarcazione che a volte ormeggia al porto di Ostia». Nell’ordinanza il gip aveva sottolineato il pericolo di fuga, anche per via «delle basi e degli appoggi logistici all’estero utilizzati nel corso della sua partecipazione al sodalizio criminoso con ramificazioni in diversi Paesi». E adesso è lì che si cerca di rintracciarlo. (Ilaria Sacchettoni, Corriere della Sera).