Morta a 40 anni per infarto, era stata visitata prima del decesso. Medici condannati a risarcire i familiari

di redazione cronaca
Pubblicato il 20 Marzo 2024 - 17:55
morta infarto

foto archivio ANSA

Francesca Camiciottoli, 40 anni, è morta a causa di un infarto. Una tragedia che ha spinto i suoi familiari a cercare la verità. Tutto ebbe inizio cinque giorni prima del suo decesso, quando la 40enne si recò al pronto soccorso dell’ospedale Villamarina di Piombino per forti dolori al petto. Nonostante i sintomi preoccupanti, i medici, dopo sole due ore di osservazione, decisero di dimetterla senza eseguire ulteriori accertamenti o terapie. Questo tragico errore di diagnosi si rivelò fatale, poiché pochi giorni dopo Francesca venne colpita da un grave episodio di aritmia cardiaca, che alla fine la portò alla morte.

La sentenza emessa dal Tribunale di Livorno dopo nove anni di procedimenti legali ha riconosciuto che l’errore diagnostico dei medici al pronto soccorso è stato la causa principale della morte di Francesca. I giudici hanno evidenziato che i sintomi presentati dalla donna avrebbero dovuto sollevare il sospetto di un problema cardiologico, considerando anche i fattori di rischio cardiovascolare e le alterazioni rilevate nell’elettrocardiogramma. Tuttavia, i medici non hanno preso in considerazione tali segnali e hanno sottovalutato gravemente la situazione, dimettendo Francesca senza ulteriori accertamenti.

La sentenza

La sentenza ha stabilito che l’Asl Toscana Nord Ovest e i medici coinvolti sono responsabili della negligenza che ha portato alla morte di Francesca, e di conseguenza devono pagare un risarcimento ai suoi familiari. La figlia, il padre e il fratello di Francesca riceveranno rispettivamente 325.000 euro, 225.000 euro e 90.000 euro a titolo di risarcimento per la perdita del loro caro. La decisione del tribunale si basa su perizie mediche e documentazione ospedaliera che hanno dimostrato chiaramente che un’adeguata valutazione e terapia avrebbero potuto salvare la vita di Francesca. È emerso che le anomalie nell’elettrocardiogramma erano indicative di un rischio elevato di sindrome coronarica acuta, e i medici avrebbero dovuto richiedere una valutazione cardiologica immediata. Tuttavia, questo passo non è stato preso, e il grave errore ha avuto conseguenze devastanti per Francesca e la sua famiglia.