Rischia di diventare la vicenda del mostro di Udine. Un uomo ha mostrato volontariamente il proprio telefono alla Polizia Postale ma gli agenti hanno trovato un sacco di file pedopornografici. E pensare che l’uomo era stato chiamato a processo in qualità di testimone.
Mostro di Udine: nel telefono aveva file pedopornografici
Doveva soltanto testimoniare, ma durante l’audizione come persona informata sui fatti ha spontaneamente mostrato il proprio telefono cellulare agli operatori della Polizia Postale lasciando scorgere agli agenti alcuni file pedopornografici che pensava di aver accuratamente nascosto. L’uomo, un cittadino italiano di 50 anni, è stato immediatamente arrestato. E’ accaduto a Udine.
Nel Pc e nei cd aveva file raccolti in 18 anni
Il verbale di sommarie informazioni, come da disposizioni di legge, è stato interrotto e nei confronti dell’uomo è scattata la perquisizione in flagranza di reato, che ha portato all’arresto per detenzione di ingente quantitativo di materiale realizzato mediante sfruttamento sessuale di minori.
Gli specialisti della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno infatti rinvenuto su diversi dispositivi informatici e CD nella disponibilità del 50enne oltre 12 mila file pedopornografici, minuziosamente raccolti nell’arco di almeno 18 anni. Si tratta di materiale raffigurante minori abusati sessualmente o sottoposti a torture e sevizie.