Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale confessa: “L’ho fatta a pezzi, ma è morta di overdose”

di redazione Blitz
Pubblicato il 31 Luglio 2018 - 17:21 OLTRE 6 MESI FA
Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale confessa: "L'ho fatta a pezzi, ma è morta di overdose"

Pamela Mastropietro, Innocent Oseghale confessa: “L’ho fatta a pezzi, ma è morta di overdose”

MACERATA – “Pamela è morta di overdose e io l’ho fatta a pezzi”. Per la prima volta Innocent Oseghale ha ammesso oggi di avere smembrato il corpo di Pamela Mastropietro, la 18enne romana il cui cadavere è stato ritrovato sezionato in due trolley a Macerata il 30 gennaio scorso. Il 29enne nigeriano, accusato di omicidio, vilipendio e distruzione di cadavere, lo ha detto ai magistrati della Procura di Macerata, che lo hanno interrogato nuovamente nel carcere di Marino del Tronto. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play].

Secondo Oseghale, assistito dagli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi, Pamela sarebbe morta per un malore dopo avere assunto droga in casa del nigeriano. “Una volta a casa Pamela si è iniettata l’eroina e subito dopo si è sentita male – ha raggontato – Ho chiesto aiuto a Antonhy, un mio amico, al telefono. Lui mi ha suggerito di gettarle sul corpo dell’acqua fredda e di chiamare l’ambulanza. Ho avuto paura. Lei non rispondeva più”.

Oseghale, che è stato interrogato in inglese, con l’ausilio di un interprete, ha spiegato che per disfarsi del corpo, aveva tentato di metterlo in un trolley, acquistato appositamente, senza riuscirci. Poi lo aveva sezionato e nascosto nel trolley di Pamela e in quello da lui comperato.

Durante l’interrogatorio il nigeriano ha negato di avere violentato Pamela e ha scagionato il connazionale Desmond Lucky, dichiarando che al momento della morte nella casa in via Spalato c’erano solo lui e la ragazza.

Quello di oggi, martedì 31 luglio, era il secondo interrogatorio in carcere dopo quello del 20 luglio: in quel caso era stato Oseghale a chiedere di essere sentito dai magistrati. Successivamente la Procura di Macerata ha deciso di approfondire alcuni elementi e lo ha nuovamene interrogato. E’ stato anche revocato il decreto di secretazione della precedente audizione, avvenuta sempre nel carcere di Marino del Tronto.