Parrocchie caro bollette Parrocchie caro bollette

Parrocchie e caro bollette, sacerdoti pensano alla messa con poca luce e senza riscaldamento

Nelle parrocchie italiane c’è molta preoccupazione per il caro bollette. Alla vigilia della riunione dei vertici della Chiesa italiana, in programma dal 20 al 22 settembre 2022 a Matera dove domenica 25 Papa Francesco chiuderà il 27esimo congresso eucaristico nazionale, diversi parroci hanno lanciato l’allarme.

Il caro bollette colpisce le parrocchie

Don Andrea Rosati, parroco di San Vincenzo Ferreri in Atessa, nell’arcidiocesi di Chieti-Vasto, ha pubblicato su internet la bolletta salata della luce che gli è arrivata per il bimestre luglio-agosto: 1.043 euro. “Purtroppo questo è solo l’inizio”, ha commentato il sacerdote. A San Vero Milis, nell’arcidiocesi di Oristano, verrà spento il campanile di Santa Sofia, mentre a Claut, Concordia-Pordenone, il parroco ha richiamato la comunità a dare una mano citando l’articolo 315 del Codice civile (“diritti e doveri del figlio”). 

Problemi diversi a Longarone (Belluno). La parrocchia è in cemento a forma di onda, per richiamare il disatro del Vajont. “Già è difficile da riscaldare in tempi normali”, spiega il parroco don Augusto Antoniol: “Faremo la messa feriale in una cappellina più piccola e la domenica chiederemo ai fedeli di vestirsi più pesanti”. A Cellatica (Brescia), don Claudio Paganini invece è impegnato da tempo a favore dell’ambiente. Il parroco ha messo illuminazione a led, ridotto il riscaldamento e, ora, ha annunciato, nei giorni feriali dimezzerà l’illuminazione in chiesa.

Il parroco che ha chiesto “una mano” ai fedeli

Se da un lato per far fronte al caro bollette si cercano di contenere i costi, c’è invece chi avanza anche l’idea di aumentare i “ricavi”. È infatti balzato agli onori della cronaca un parroco del casertano che durante la messa ha chiesto ai fedeli di alzare l’importo delle offerte. Il sacerdote, immortalato in un video divenuto in breve virale su TikTok, senza giri di parole rivolgendosi ai fedeli ha affermato: “A chi passa attraverso le nostre strade, vicino ai nostri palazzi accogliamolo con il sorriso, con le nostre preghiere e certamente con il dono della generosità come avete sempre fatto. Quest’anno con qualche cosina in più. Perché dovunque siamo andati quest’anno per i contratti, tutti ci hanno detto che è tutto aumentato. Allora qualche cosina in più, non dico quanto, rispetto a tutti gli altri anni, e credo che riusciremo a coprire le spese. Già avete capito, Dio ama chi dona con gioia e con tutto il cuore. Ma non con tristezza e con le lacrime”.

C’è il rischio di un taglio ai servizi

Se la situazione non dovesse cambiare, il rischio principale è quello di un taglio alle risorse riservate alle persone e alle famiglie in difficoltà. Questo sarebbe ulteriormente drammatico in una situazione di emergenza per molti.

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