Pedofilia, filma gli abusi sulla figlia di due anni e li invia online: arrestato 33enne romano

Le foto e i video venivano inviati ai frequentatori di una comunità pedofila online di stampo internazionale. L'uomo, un 33enne romano, è stato arrestato nelle scorse ore per violenza sessuale aggravata ai danni della propria figlia

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Ottobre 2022 - 10:37 OLTRE 6 MESI FA
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Pedofilia, filma gli abusi sulla figlia di due anni e li invia online: arrestato 33enne romano (foto Ansa)

Tra le mura domestiche abusava della figlia, che non ha ancora compiuto due anni, e filmava il tutto con l’iPhone. Le foto e i video venivano poi inviati ai frequentatori di una comunità pedofila online di stampo internazionale. L’uomo, un 33enne romano, è stato arrestato nelle scorse ore dalla Polizia Postale di Milano e Roma. L’accusa è violenza sessuale aggravata ai danni della propria figlia. E’ anche accusato di detenzione, produzione e cessione di materiale pedopornografico e per adescamento sessuale di un minorenne, un 15enne.

Abusava della figlia poco più che neonata e mandava i video online 

L’arresto è avvenuto al termine di una perquisizione domiciliare e informatica. Ad eseguirla sono stati gli investigatori milanesi con il supporto del Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online (C.n.c.p.o.) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma. Spiegano gli investigatori che la perquisizione e l’arresto dell’uomo hanno rappresentato “il culmine di una complessa, quanto fulminea”, operazione di polizia giudiziaria. Coordinata dalla Repubblica presso il Tribunale di Milano.

Quando hanno avviato le indagini, gli investigatori della Polizia Postale non avevano alcuna pista da seguire. Solo dei file illeciti pubblicati e un nickname di fantasia dietro il quale si nascondeva l’arrestato. È quindi partita una frenetica attività investigativa da parte del compartimento di Milano per salvare la piccola dagli abusi. La svolta nelle indagini si è avuta dopo circa venti ore di attività. In quelle ore è stato confezionato ad hoc uno strumento informatico che ha permesso di superare il muro di anonimato dietro al quale si era ”barricato” il 33enne romano. Che poi è risultato essere, dai successivi accertamenti, il padre della bambina.

I dati raccolti durante la perquisizione informatica hanno anche fatto emergere un adescamento sessuale che l’indagato stava conducendo nei confronti di un ragazzino di quindici anni. Oltre ai file originali registrati durante gli abusi e allo smartphone utilizzato per le riprese, sono stati trovati anche gli account utilizzati dall’uomo per inviare e richiedere materiale pedopornografico e per interloquire con le sue giovani vittime. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro, mentre l’indagato è stato condotto nel carcere romano di Regina Coeli.

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