Rapina e pestaggio in villa vicino Viterbo, la banda di romeni confessa

Pubblicato il 31 Marzo 2012 - 00:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 30 MAR – La banda di romeni responsabile della rapina in una villa nel Viterbese nella quale e' stato ridotto in fin di vita il professor Ausonio Zappa, 81 anni ha confessato.

I quattro romeni arrestati, nell'interrogatorio di oggi davanti al Gip di Viterbo Francesco Rigato, hanno ribadito la confessione resa al Pm Paola Conti subito dopo l'arresto. Gli avvocati dei quattro giovani, tutti tra i 19 e i 24 anni, hanno chiesto che vengano posti ai domiciliari. Il Pm, invece, ha chiesto la convalida dell'arresto e la conseguente emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il Gip si e' riservato la decisione. Dovrebbe renderla nota domani mattina.

Gli esecutori materiali dell'aggressione sono due, gli altri li hanno accompagnati alla villa e avrebbero dovuto tornare a riprenderli a colpo compiuto. Il fatto che il proprietario della villa sia riuscito ad attivare l'allarme e l'immediato intervento dei carabinieri ha fatto pero' saltare i loro piani. Intanto, le condizioni di Zappa, ricoverato nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale cittadino, restano disperate. I colpi di spranga di ferro che gli sono stati inferti alla testa nella sua villa alle porte di Viterbo, gli hanno provocato un coma irreversibile.

Petrit Cosmin Ofrea, 19 anni, uno degli autori materiali del tentativo di rapina nella villa del professor Zappa era stato scarcerato solo pochi giorni. Lo ha reso noto il suo difensore, l'avvocato Roberto Delfino, al termine dell'interrogatorio di garanzia. ''Avevo sentito al telefono Ofrea pochi giorni prima della rapina nella villa di Zappa – ha detto il legale -, mi aveva comunicato che era appena uscito dal carcere, dove aveva scontato una condanna a venti giorni di reclusione per reato contro il patrimonio. Ofrea, nonostante la giovane eta' – ha aggiunto -, non era nuovo a reati di questo genere, ma finora non aveva mai dimostrato ferocia''.

L'avvocato ha poi detto che il giovane, durante l'interrogatorio, ''si e' assunto tutte le sue responsabilita'. L'efferatezza e la violenza riversata su Zappa e' stata tale da non essere giustificabile in alcun modo, tuttavia – ha sottolineato – ritengo che siano state dettate dal timore di essere scoperti''. Infine, il difensore del giovane si e' detto certo ''che la pena non sara' di poco conto, vista anche la risonanza mediatica e l'allarme sociale che questa triste vicenda ha generato''.