Piemonte e Lombardia vogliono diventare zona arancione. La Puglia rischia la zona rossa

Come sarà l’Italia di domani? Chi non sarà più zona rossa? Chi lo diventerà?

Da alcuni giorni Piemonte e Lombardia – dopo il miglioramento dei loro dati – spingono per abbandonare la fascia rossa ed entrare in quella arancione.

“Da quattro giorni  – spiega il Corriere della Sera – Lombardia e Piemonte sono entrate tecnicamente in zona arancione. Se la discesa della velocità di contagio proseguirà senza intoppi, fra dieci giorni saranno fuori dal lockdown e le misure restrittive potranno essere allentate”.

Anche se l’Ats di Milano frena:

“I dati sull’indice Rt di Milano evidenziano una leggera flessione ma è ancora presto per parlare di un cambiamento di colore della nostra regione. È un argomento di discussione del Comitato tecnico scientifico del ministero”.

“Le prime regioni entrate in zona rossa dovrebbero essere anche le prime a uscirne – spiega il ministro della Salute Roberto Speranza -.

C’è una decelerazione e questa settimana sarà importante vedere se continua e quali sono i numeri dei ricoveri. Ma ancora non siamo di fronte a un arretramento del virus. La situazione resta molto seria, nessuna regione italiana è in zona verde. Serve la massima prudenza”.

Abruzzo e Puglia

Da domani, mercoledì 18 novembre, l’Abruzzo diventerà zona rossa per decisione del suo stesso governatore, Marco Marsilio.

Rischia di entrare in zona rossa anche la Puglia di Michele Emiliano.

“Il virus – l’appello del presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione degli Ordini nazionali, Filippo Anelli – continua a diffondersi a una velocità preoccupante in Puglia. L’assessore Lopalco chieda subito al governo di rendere la Puglia regione rossa”.

Il Lazio, malgrado l’aumento dei contagi, dovrebbe restare in zona gialla soprattutto dopo le nuove restrizioni decise dal presidente Nicola Zingaretti.

“I contagi continuano a crescere, ma la velocità si è ridotta – spiega il ministro della Salute -. L’Rt è poco sopra 1, speriamo che sia l’ultimo pezzo di salita verso il plateau”.

Oggi  riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni

Il pressing delle Regioni sull’esecutivo ha i toni decisi di Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia (arancione), che ha chiesto e ottenuto per oggi una riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni.

“Potremo finalmente confrontarci sui criteri applicati dal Comitato tecnico scientifico rispetto ai dati forniti a livello regionale – dice l’esponente leghista -.

È un atto dovuto per chiarezza nei confronti dei cittadini e delle imprese della mia regione”. (Fonte: Ansa)

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