Prof assenteista: risultava malato, prendeva stipendio pieno. Ma non era vero, soldi sequestrati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Ottobre 2019 - 11:20 OLTRE 6 MESI FA
Prof assenteista a scuola: risultava malato, prendeva stipendio pieno. Ma non era vero, soldi sequestrati

Prof assenteista: risultava malato, prendeva stipendio pieno. Ma non era vero, soldi sequestrati (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Risultava sembre ammalato ma riceveva lo stipendio regolarmente. Una volta scoperto, gli è stato sequestrato quanto aveva percepito ingiustamente. L’insegnante assenteista è stato segnalato dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria, che ha eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla procura reggina, coordinata da Giovanni Bombardieri, nei confronti di un uomo di 36 anni, insegnante in una scuola superiore del nord Italia. 

L’uomo è accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e di false attestazioni e certificazioni. La misura cautelare è l’esito di complesse indagini avviate a seguito della segnalazione dell’istituto scolastico, coordinate dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni, dirette dal sostituto Giovanni Gullo. L’uomo era stato assunto come docente presso una scuola di Lonigo (in provincia di Vicenza) con un contratto a tempo determinato dall’ottobre 2018 al giugno 2019, ma di fatto non è stato mai in servizio, giustificando le sue ininterrotte assenze con svariati certificati medici falsi attestanti una patologia grave che necessitava di una terapia salvavita.

Certificati che coprivano l’intero periodo lavorativo dell’uomo che continuava a percepire i compensi. I finanzieri hanno accertato la falsità del certificato medico ‘madre’, apparentemente rilasciato da un noto ospedale di Reggio Calabria, che attestava la presunta grave patologia. Sulla base di tale apparente quadro clinico “compromesso”, poi, il medico curante dell’insegnante provvedeva a produrre e a trasmettere telematicamente all’istituto vicentino tutti i successivi certificati medici attestanti la necessità di terapie salvavita.

In questo modo, dunque, sfruttando il proprio medico curante, dopo avergli presentato documentazione sanitaria falsa attestante una patologia grave, solo in apparenza sofferta, il prof truffava di continuo il proprio datore di lavoro, riuscendo così a percepire lo stipendio. La procura ha così emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, anche nella forma per equivalente, al quale hanno dato esecuzione dai finanzieri reggini. (Fonte Agi).