Riccione, uccise la compagna in preda ad una “tempesta emotiva”: pena dimezzata

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Marzo 2019 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA
Riccione, uccise la compagna in preda ad una “tempesta emotiva”: pena dimezzata

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BOLOGNA  –  Uccise la donna con cui aveva una relazione “in preda ad una tempesta emotiva” causata dalla gelosia: pena dimezzata. Anche sulla base di questo ragionamento la Corte di appello di Bologna ha diminuito la pena a Michele Castaldo, 57 anni, reo confesso dell’omicidio di Olga Matei, la donna con cui aveva una relazione e che, stando all’accusa, avrebbe strangolato a mani nude il 5 ottobre 2016 a Riccione (Rimini).

In primo grado Castaldo era stato condannato a 30 anni dal Gup di Rimini per omicidio aggravato dai motivi abietti e futili. Davanti alla Corte di assise di appello di Bologna il pg Paolo Giovagnoli, nell’udienza del 16 novembre, aveva chiesto la conferma della sentenza. Ma i giudici, pur riconoscendo l’aggravante, hanno ridotto la pena a 16 anni, concedendo le attenuanti generiche.  

Nella sentenza, riferisce l’Ansa, si spiega che la decisione deriva in primo luogo dalla valutazione positiva della confessione. Inoltre, si legge nell’atto, sebbene la gelosia provata dall’imputato fosse un sentimento “certamente immotivato e inidoneo a inficiare la sua capacità di autodeterminazione”, tuttavia essa determinò in lui, “a causa delle sue poco felici esperienze di vita” quella che il perito psichiatrico che lo analizzò definì una “soverchiante tempesta emotiva e passionale”, che in effetti, “si manifestò subito dopo anche col teatrale tentativo di suicidio”. Una condizione, questa, “idonea a influire sulla misura della responsabilità penale”. E così la condanna (ergastolo, ridotto a 30 anni per il rito abbreviato) è passata a 16 anni (24 anni, ridotti di un terzo sempre per il rito).

Secondo la ricostruzione dell’accusa, durante il litigio culminato in omicidio Olga Matei avrebbe chiesto a Castaldo, che le diceva di temere di essere tradito, di andarsene. A quel punto, avrebbe detto Castaldo ai pm, secondo quanto riferisce l’Ansa, “ho perso la testa perché lei non voleva più stare con me. Le ho detto che lei doveva essere mia e di nessun altro. L’ho stretta al collo e l’ho strangolata”.

Una volta tornato a casa l’uomo bevve del vino insieme a dei farmaci, provando a uccidersi. “Cambia lavoro. L’ho uccisa e mi sto togliendo la vita, non indovini un caz**”, scrisse lui in un messaggio a una cartomante che frequentava da un po’ di tempo. 

Fonte: Ansa