Roberto Calderoli: “Ho rischiato di morire per una puntura di zanzara”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Agosto 2018 - 19:13 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Calderoli: Ho rischiato di morire per morso di zanzara

Roberto Calderoli: “Ho rischiato di morire per una puntura di zanzara”

MILANO – Roberto Calderoli ha dichiarato di aver rischiato di morire per una puntura di zanzara. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Il leghista e vicepresidente del Senato ha contratto una encefalite virale da una puntura da zanzara infetta ed è stato curato dai medici dell’ospedale San Raffaele di Milano. Ad annunciarlo lo stesso Calderoli, che ha ringraziato i medici: “Me la sono vista brutta, se mi sto riprendendo è grazie allo straordinario lavoro dell’ospedale di Milano”.

Il vicepresidente del Senato ha raccontato di essere stato ricoverato in terapia intensiva e ha parlato della sua disavventura: “Avrei preferito farne a meno, ma ancora una volta ho toccato con mano l’eccellenza della sanità della Lombardia, in una delle sue migliori strutture, l’ospedale San Raffaele di Milano, dove nei giorni scorsi sono stato ricoverato in terapia intensiva per una encefalite virale, probabilmente trasmessa da una banale puntura di zanzara”.

E ha aggiunto ringraziando lo staff medico: “Me la sono vista proprio brutta, ma se ora sto riprendendomi, se posso essere qui a raccontarvi questa mia terribile disavventura, è solo grazie allo straordinario lavoro svolto da un’eccellenza della nostra sanità quale è l’ospedale San Raffaele di Milano, struttura che già in passato mi aveva curato nel migliore dei modi, e che ha affrontato come meglio non si poteva questa emergenza. Per questo voglio ringraziare di cuore il primario della terapia intensiva, il professor Zangrillo, e il suo braccio destro, la dottoressa Calabrlò, e il primario della Neurologia, il professor Comi, e il suo aiuto, la dottoressa Fazio, peraltro entrambi bergamaschi: grazie ad ognuno di loro e ai loro staff, e a tutto il personale, per avermi fatto uscire vivo e vegeto da questa disavventura”.