Roma, muore d’infarto a 81 anni: in tasca oltre 300mila euro, le chiavi di una Ferrari e di una Cadillac

Muore in casa per un infarto. In tasca gli trovano assegni per 300mila euro, 12mila euro in contanti e le chiavi di una Ferrari e di una Cadillac. Accade a Roma nel quartiere dell'Olgiata.

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Aprile 2022 - 08:40 OLTRE 6 MESI FA
ambulanza, foto ansa

Roma, muore d’infarto a 81 anni: in tasca oltre 300mila euro, le chiavi di una Ferrari e di una Cadillac (foto Ansa)

Un uomo di 80 anni ha avuto un malore a casa, nella zona dell’Olgiata a Roma Nord. E’ stata chiamata l’ambulanza che lo ha portato al Policlinico Gemelli dove non sono riusciti a salvarlo ed è morto probabilmente a causa di un infarto. Fin qui nulla di strano, se nelle tasche dei pantaloni dell’uomo deceduto lo scorso giovedì non fossero stati ritrovati assegni per 300 mila euro e 12 mila euro in contanti   insieme con le chiavi di una Ferrari e di una Cadillac.

Roma, muore a 81 anni: in tasca assegni per 300mila euro 

Nel garage, come riporta il Corriere.it sono state ritrovate anche anche una Mercedes e una Suzuki, anche queste intestate all’ottantenne. Soldi, assegni e chiavi delle auto sono ora in mano alla Polizia che cercherà di stabilire se ci siano degli eredi. L’uomo non aveva figli e viveva con la moglie. 

Sul caso indaga il Commissariato di Monte Mario che ha messo i beni sottochiave in una cassaforte del commissariato. L’ipotesi più probabile è che l’uomo, nel momento in cui si è sentito male, dovesse incontrare qualcuno. L’81enne è risultato avere vari possedimenti: viveva di rendita grazie ad un tesoretto milionario. 

“Al pronto soccorso non era mai successa una cosa del genere”

Un medico che lavora al pronto soccorso “Quando ho trovato tutti quei soldi tra i documenti, ho capito subito che non era una situazione semplice – le parole di un medico – Con i colleghi abbiamo deciso subito di avvisare i poliziotti e di consegnare in tempi brevi quella montagna di banconote. Sono tanti anni che lavoro al pronto soccorso e non mi era mai accaduta una cosa del genere”.