Roma, ragazzo “pantaloni rosa” non era gay, né vittima bulli: prof scagionati

Roma, ragazzo "pantaloni rosa" non era gay, né vittima bulli: prof scagionati
Roma, ragazzo “pantaloni rosa” non era gay, né vittima bulli: prof scagionati

ROMA – Andrea, il ragazzo “dai pantaloni rosa”, non era gay e non si è ucciso perché vittima di bullismo. La procura di Roma ha archiviato le indagini nei confronti dei professori del ragazzo, accusati di “omessa vigilanza“. Dietro la morte del ragazzo, che si è impiccato in casa nel 2012 a 15 anni, non c’erano né bullismo né omofobia, ma una delusione d’amore. Andrea era stato rifiutato da una compagna di scuola che con lui frequentava il liceo scientifico Cavour a Roma.

Michela Allegri su Il Messaggero scrive:

“il ragazzo “dai pantaloni rosa”, come era stato soprannominato tra i banchi del liceo scientifico Cavour, era innamorato di una compagna di classe che, a quanto sembra, non lo ricambiava. Forse confuso, come solo un adolescente sa essere, non era riuscito a superare quella delusione sentimentale. E’ quanto emerge dall’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e dal pm Pantaleo Polifemo, che hanno chiesto l’archiviazione del procedimento, in cui erano indagati tre docenti e la preside dell’istituto. Ai quattro si contestava il reato di omessa vigilanza, ma secondo gli inquirenti i professori non avrebbero mai assistito a nessun episodio che potesse fare pensare che Andrea fosse vittima di bullismo”.

Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, si è detto sorpreso per la richiesta di archiviazione:

“Ci sorprende la richiesta di archiviazione, ci sorprende ancora di più la certezza che viene dalla procura che Andrea non sia stato vittima di azioni di bullismo o di omofobia. Su questo, tra l’altro, c’è un procedimento in corso davanti al Tribunale dei Minori. L’archiviazione è la dimostrazione che di fronte a casi di discriminazioni omofobe cala un muro di silenzio”.

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