AVETRANA – La nuova perizia sui cellulari di Sabrina Misseri e Cosima Serrano potrebbe portare a un clamoroso colpo di scena nel processo per la morte di Sarah Scazzi. La difesa intende dimostrare l’innocenza delle due donne, madre e figlia, che invece sono state entrambe condannate in primo grado. Ora nel processo d’appello si punta a ribaltare quella sentenza. Secondo l’accusa, Sabrina e Cosima erano entrambe nella cantina dove Sarah fu uccisa il 26 agosto 2010.
Scrive Maria Corbi su La Stampa che la perizia dice due cose importanti: “La prima è che il cellulare di Sarah ha smesso di funzionare alle 14.42.48 in garage, esattamente nei momenti in cui Michele Misseri sostiene di averla strangolata con una corda. Ed è proprio quando Sabrina, come ha sempre sostenuto, prova a chiamare la cugina insieme a Mariangela Spagnoletti. Dunque alle 14.42.48 il cellulare di Sarah era in garage e sua cugina sicuramente per strada insieme alla testimone Spagnoletti. Ergo? Secondo la difesa delle due donne le conseguenze di questa perizia sono chiare: Cosima e Sabrina sono estranee all’omicidio”.
Ovviamente questi elementi hanno galvanizzato la difesa: ”La perizia ha dato molti spunti interessanti per la difesa”. Lo hanno detto gli avvocati Franco Coppi e Franco De Jaco, che difendono Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano. Secondo l’avvocato De Jaco, la consulenza ”fa chiarezza su tre poste assolutamente importanti. I periti confermano che si tratta di un atto irripetibile, non individuano l’esatta posizione del telefono di Cosima, sostenendo che poteva essere su o poteva essere giù, e sostengono che alle 14.42 il telefonino di Sarah Scazzi cessa di funzionare in garage. Quindi, sostanzialmente i tempi sono compatibili con quelli indicati da Misseri e non certo dalla Procura. Più di questo?”.
I consulenti tecnici, ha concluso De Jaco, ”si sono pure sforzati di non colpire, come avrebbero dovuto, la perizia dei Ros e ne prendiamo atto. Sapevamo benissimo che nessuno si sarebbe premurato di sbugiardare a 360 gradi la perizia dei Ros: questi ctu quanto meno si sono mantenuti su un limite di obiettività che possiamo accettare”. Per l’avv. Nicodemo Gentile, difensore di parte civile per la famiglia Scazzi, ”si tratta di un accertamento di valore complementare nella ricostruzione dei fatti che, a nostro avviso, non sposta nulla. Non è attraverso questo risultato che passa l’assoluzione di Sabrina o di Cosima”.
Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano sono state condannate all’ergastolo in primo grado, e Michele Misseri (marito di Cosima e moglie di Sabrina), condannato a 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere. Gli altri imputati sono Carmine Misseri il fratello di Michele, condannato a sei anni; Vito Russo jr, ex legale di Sabrina, condannato a due; e infine a Giuseppe Nigro, Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano, con pene comprese tra un anno e quattro mesi e un anno di reclusione per favoreggiamento.