Sciopero dei trasporti venerdì 26 marzo 2021 bus, metro, tram: orari e fasce di garanzia Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Firenze, Venezia, Reggio Calabria

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 26 Marzo 2021 - 07:40 OLTRE 6 MESI FA
Sciopero dei trasporti venerdì 26 marzo 2021

Sciopero dei trasporti venerdì 26 marzo 2021: orari e fasce di garanzia nelle città italiane (foto ANSA)

Lo sciopero nazionale di 24 ore dei trasporti pubblici locali in programma oggi, venerdì 26 marzo, proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, Faisa-Cisal, Ugl-Fna, si svolgerà nel rispetto delle fasce di garanzia e sarà articolato secondo modalità locali.

Aggiornamento ore 7.40

E’ da sottolineare che molte di queste città sono in zona rossa.

Sciopero trasporti 26 marzo, orari e fasce di garanzia

Questi gli orari dello stop di bus, tram e metropolitane in alcune delle principali città:

  • Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio;
  • Milano dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio;
  • Venezia Mestre 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio;
  • Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio;
  • Firenze dalle 9.15 alle 11.45 e dalle 15.15 a fine servizio;
  • Roma dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio;
  • Napoli dalle 9.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio;
  • Reggio Calabria dalle 8 alle 18 e dalle 21 a fine servizio.

Sciopero trasporti 26 marzo confermato, il comunicato dei sindacati

“Confermato lo sciopero nazionale di 24 ore, domani, venerdì 26 marzo, di tutti i lavoratori del trasporto pubblico locale”. Lo riferiscono unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, Faisa-Cisal, Ugl-Fna spiegando che “nonostante il contratto collettivo di lavoro sia scaduto nel 2017 le associazioni datoriali continuano a praticare tattiche dilatorie e, pertanto, a nulla sono serviti i tentativi messi in campo dal sindacato per scongiurare lo sciopero”. 

“Da quasi quattro anni gli autoferrotranvieri e internavigatori – sottolineano le organizzazioni sindacali – aspettano il rinnovo del contratto, oggi più che mai necessario per recuperare la perdita di potere di acquisto dei salari e vedere garantiti i diritti mentre al contempo le aziende del settore continuano a prendere ingenti contributi dallo Stato. Ultimo è lo stanziamento, nell’ambito del Decreto Sostegni, di ulteriori importanti risorse, pari a 800 milioni di euro, che si aggiungono a quelle già ricevute, destinate al settore per compensare la riduzione dei ricavi da traffico, causati dagli effetti della pandemia”.

“Le belle parole di ringraziamento espresse dalle associazioni datoriali per la dedizione dimostrata – proseguono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, Faisa-Cisal, Ugl-Fna – da parte di chi ha continuato senza fermarsi a svolgere il proprio lavoro con grande professionalità, spesso in condizioni di grave disagio e mettendo a rischio la propria incolumità, soprattutto in un momento difficile come quello attuale, così come le intenzioni di riformare il settore anche attraverso la valorizzazione del lavoro, si sono svuotate di contenuto e rilevate solo come uno strumento per ottenere risorse”.

“Ci dispiace recare ulteriore disagio agli utenti in questa particolare situazione che il paese sta vivendo – affermano le organizzazioni sindacali – ma in gioco non c’è solo il contratto, ma anche la qualità del servizio che, anche attraverso un rinnovo contrattuale, può avere i suoi forti benefici. L’atteggiamento tenuto dalle associazioni datoriali – concludono – dimostra altresì che il sistema del trasporto pubblico italiano va riformato al più presto perché l’eccessiva frammentazione, con oltre 900 aziende, è alla base delle inefficienze che gli utenti rilevano giornalmente”.