Scuola: se uno studente si infortuna nell’istituto il preside può essere condannato (a livello penale)

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 12 Settembre 2019 - 17:13 OLTRE 6 MESI FA
Scuola: se uno studente si infortuna all'interno dell'istituto il preside può essere condannato

Scuola: foto d’archivio Ansa

ROMA – Se uno studente si fa male a scuola la responsabilità è anche del preside: anche la responsabilità penale, come ha stabilito la Cassazione. La Suprema Corte ha confermato la condanna – a un mese di reclusione (condizionalmente sospesa) e al pagamento di un risarcimento danni – di una preside e dell’ingegnere responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell’istituto, imputati per lesioni colpose gravi con violazione della disciplina antinfortunistica, in relazione al grave incidente occorso a un ragazzo, il quale, qualche giorno dopo aver terminato le prove di maturità, si era recato a scuola per assistere all’esame orale di un compagno.

Il fatto risale all’estate 2011 ed è accaduto in un liceo a Sapri: il giovane, inciampando, era caduto su un lucernario – i cui ‘cupolini’ in plexiglass non erano in grado di sostenere pesi superiori a 50 chili ed era precipitato per oltre 7 metri, riportando ferite gravi e uno sfregio permanente. Il solaio-lucernario era accessibile attraverso una porta finestra solitamente chiusa con un piccolo lucchetto, ma che talvolta veniva aperta, come accadde quella mattina, a causa del gran caldo. La quarta sezione penale della Cassazione ha confermato la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Potenza, che aveva ritenuto i due imputati responsabili dell’infortunio, come già stabilito in primo grado dal tribunale di Lagonegro.

La Suprema Corte rileva come “non può trascurarsi che in tema di prevenzione infortuni nelle istituzioni scolastiche, soggetto destinatario dell’obbligo di sicurezza è il dirigente che abbia poteri di gestione” e che tali poteri erano “incontestabilmente riconosciuti ed effettivamente svolti” dalla dirigente scolastica del liceo dove avvenne l’incidente. L’imputata, aggiungono i giudici del ‘Palazzaccio’, “avrebbe potuto e, soprattutto, dovuto segnalare alla Provincia le problematiche dell’istituto alla stessa affidato” – come  “l’insicurezza del solaio in questione per la presenza di aperture coperte da fragili lucernai” – “illustrando la situazione e chiedendo e sollecitando i conseguenti interventi strutturali”, cosa che invece non avvenne.

Gli accertamenti compiuti nel corso del procedimento hanno appurato che “le richieste, pur in effetti inoltrate all’ente territoriale e ad altri soggetti pubblici, non contenevano però alcuna menzione della problematica in questione”. Nel caso in esame, “si preferì – si legge nella sentenza depositata oggi – affidarsi ad una soluzione, per così dire, ‘artigianale’, che si rivelò purtroppo in concreto insufficiente per eliminare il pericolo”. (Fonte Agi).