Sea Watch, la comandante Carola Rackete: “Porto i migranti a Lampedusa, mi tolgano la nave”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Giugno 2019 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA
Sea Watch, la comandante Carola Rackete: "Porto i migranti a Lampedusa, mi tolgano la nave"

Sea Watch, la comandante Carola Rackete: “Porto i migranti a Lampedusa, mi tolgano la nave”Sea Watch, la comandante Carola Rackete: “Porto i migranti a Lampedusa, mi tolgano la nave”

ROMA – “Io voglio entrare. Entro nelle acque italiane e li porto in salvo a Lampedusa. Sto aspettando cosa dirà la Corte europea dei diritti dell’uomo. Poi non avrò altra scelta che sbarcarli lì”. Lo afferma Carola Rackete, la 31enne capitana tedesca della nave Sea Watch, in un’intervista a Repubblica a proposito dei 42 migranti trasportati dalla Sea Watch ai quali il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, vieta lo sbarco in territorio italiano.

Rackete sa perfettamente che verrà accusata di favorire l’immigrazione clandestina. E anche che sarà multata e la nave confiscata. “So anche questo – dice – ma io sono responsabile delle 42 persone che ho recuperato in mare e che non ce la fanno più. Quanti altri soprusi devono sopportare? La loro vita viene prima di qualsiasi gioco politico o incriminazione. Non bisognava arrivare a questo punto”.

Sulla situazione a bordo la capitana racconta: “I migranti sono disperati. Qualcuno minaccia lo sciopero della fame, altri dicono di volersi buttare in mare o tagliarsi la pelle. Non ce la fanno più, si sentono in prigione. L’Italia mi costringe a tenerli ammassati sul ponte, con appena tre metri quadrati di spazio a testa”. A bordo anche tre minorenni “tre ragazzi di 11, 16 e 17 anni”. Rackete conferma che Malta “ha negato l’autorizzazione” e nemmeno l’Olanda collabora. Quanto alla Tunisia, “non ha una normativa che tuteli i rifugiati”.

I 42 migranti: “Non ce la facciamo più”. Non ce la facciamo più, qui siamo come in prigione, aiutateci a sbarcare presto, a mettere i piedi giù da questa barca”. E’ l’appello lanciato dai migranti a bordo della Sea Watch 3 da 13 giorni al largo di Lampedusa.

“Siamo tutti stanchi, esausti, stremati – dice uno di loro in un video della Ong postato sulla pagina facebook del ‘Forum Lampedusa solidale’ – pensate ad una persona appena uscita di prigione e fuggita dalla Libia, che ora si trova qui seduta o sdraiata. Immaginatevi come debba sentirsi questa persona”I migranti sottolineano che a bordo “manca tutto, non possiamo fare niente, non possiamo camminare né muoverci perché la barca è piccola mentre noi siamo tanti. Non c’è spazio”.

L’Italia “si rifiuta di farci approdare”, proseguono, “chiediamo l’aiuto delle persone a terra, qui non è facile, non è facile stare su una barca piccola. Per favore – concludono i migranti – non ci lasciate qui cosi, non ce la facciamo più”.

Salvini: “La Sea Watch in Italia non ci arriva, possono stare lì fino a Natale”. La Sea Watch in Italia non ci arriva, possono stare lì fino a Natale. In 13 giorni se avessero avuto veramente a cuore la salute dei migranti sarebbero andati e tornato dall’Olanda.”. Lo ha detto il ministro dell’interno Matteo Salvini ribadendo che non consentirà alla nave di entrare in acque italiane e aggiungendo che “l’Italia non si fa dettare la linea da una ong che non rispetta le regole”.(fonte La Repubblica)