Terremoto Emilia, i dispersi: una ricerca affannata sotto il capannone

Pubblicato il 29 Maggio 2012 - 19:57 OLTRE 6 MESI FA

(Foto Lapresse)

MODENA – E’ salito a 12 il numero dei dispersi per il terremoto in Emilia. Il dato è stato diffuso al termine dell’incontro al centro unificato di Protezione civile a Maraglia, alle porte di Modena, dove è intervenuto anche il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri. E intanto si continua a scavare sotto le macerie dei capannoni.

Sono arrivati anche i militari del Genio per collaborare alle ricerche dei tre operai dispersi sotto le macerie dell’Haematronic di Medolla, l’azienda crollata in seguito alle forti scosse di martedì mattina. L’esercito si è aggiunto ai Vigili del Fuoco che stanno cercando i tre dispersi anche con l’aiuto dei cani.  Secondo notizie dell’ultim’ora i corpi senza vita di due dei tre sono stati individuati dai soccorritori. Sale a tre, così, il bilancio dellle vittime del crollo dell’azienda. Le ricerche proseguono alla ricerca dell’ultimo disperso.

“Dopo il terremoto del 20 abbiamo impiegato più di una settimana per riordinare, perché all’interno è crollata tutta l’apparecchiatura e ieri siamo tornati a lavoro dopo che venerdì c’era stata data la viabilità” raccontano. Sotto i capannoni della Bbg di San Giacomo Roncole a Mirandola due persone sono morte ma ci sarebbero ancora altri dispersi. Tra le macerie di un’abitazione a Cavezzo, uno dei paesi modenesi più colpiti dal terremoto, si sentono voci. Secondo la diretta sul canale Trc Modena, potrebbero essere quelle di una donna scomparsa dalla mattina di martedì che pare fosse rientrata in casa a prendere alcuni oggetti poco prima della scossa delle 9.

Almeno 16 morti e 200 feriti, gli altri numeri. Un triste conto era stato fatto anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio che in un’informativa al Senato ha contato circa 8000 sfollati che si aggiungono ai seimila della scossa del 20 maggio. Numeri del tutto provvisori però, avverte. Come quello dei dispersi, che cambia di ora in ora.

Tra la gente c’è sconforto e tanta paura: a Concordia, dove c’è stata una delle vittime, i soccorritori stanno cercando un rifugio per la notte per i 9.000 abitanti del paese. Situazione analoga nella vicina San Possidonio, dove abitano 3.500 persone. Non tutte le abitazioni sono inagibili, ma in pochissimi vogliono tornare a casa.

E colpisce che nel sisma di oggi, come in quello del 20 maggio, a pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane siano stati gli operai impegnati al lavoro nei capannoni, venuti giù come costruzioni Lego. Si stanno verificando ”quelle che possono essere le cause dei crolli, per modulare comportamenti e dare indicazioni alla popolazione sulle cose che possono essere sicure e su quelle che invece possono essere meno sicure” ha rassicurato Franco Gabrielli. Ci sono già due inchieste aperte a Modena e Ferrara (per i crolli nel Ferrarese ci sono anche oltre 15 indagati). Ma gia’ all’indomani del sisma di 10 giorni fa, gli esperti avevano dato il loro parere: ”Sicuramente qualcuno ha operato con leggerezza, facendo economia. Si e’ progettato in maniera non intelligente” era infatti stata l’opinione del presidente dell’associazione di Ingegneria sismica italiana, Agostino Marioni.