Pd: tra Marco Di Stefano e Alfredo Guagnelli gli affari, la politica e una donna

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Novembre 2014 - 14:37 OLTRE 6 MESI FA
Tra Marco Di Stefano e Alfredo Guagnelli gli affari, la politica e una donna

Tra Marco Di Stefano e Alfredo Guagnelli gli affari, la politica e una donna

ROMA – Marco Di Stefano e Alfredo Guagnelli. Il deputato Pd, nonché ex consigliere del Lazio, è il suo braccio destro scomparso nel nulla da 5 anni. Di Stefano, indagato per una presunta tangente di cui avrebbe beneficiato anche Guagnelli, è stato convocato dal pubblico ministero a Roma come testimone sulla sorte dell’amico. Ora, per la sua scomparsa, si procede per omicidio. L’intreccio di relazioni e interesse tra i due lo spiega Repubblica:

Le prime domande dei pm a Marco Di Stefano, il parlamentare del Pd indagato per corruzione, non riguarderanno la presunta mazzetta di un milione e 800 mila euro, che il politico avrebbe incassato dai costruttori Pulcini. O almeno non solo.

Questa mattina (giovedì 27 novembre, ndr) Di Stefano dovrà presentarsi in procura come testimone indagato in procedimento connesso nel fascicolo per l’omicidio volontario di Alfredo Guagnelli, l’amico di tante vacanze misteriosamente scomparso nel 2009, che secondo l’accusa avrebbe incassato dagli stessi costruttori una tangente di 300 mila euro. Soltanto adesso i magistrati hanno iscritto il reato più pesante contro ignoti nell’inchiesta rimasta per anni senza alcuna ipotesi, legando i due fascicoli attraverso le deleghe. Perché ora il sostituto Cristina Palaia, responsabile insieme al collega Corrado Fasanelli dell’inchiesta sulle presunte tangenti, si occuperà insieme al pm Tiziana Cugini, che lo coordina da anni, anche nell’indagine sull’omicidio Guagnelli, da ieri sulla scrivania del procuratore Giusppe Pignatone. Un intreccio di affari e rapporti personali: a legare Di Stefano a Guagnelli non era solo l’amicizia, c’era anche una donna, Claudia Ariano, ex fidanzata del faccendiere scomparso, che intanto era diventata la compagna del politico e avrebbe avuto un ruolo centrale anche nella vicenda dei presunti favori a Pulcini. Martedì sarà convocata in procura da indagata.

La scelta del procuratore Pignatone di legare i fascicoli, assegnando a uno dei sostituti responsabili dell’inchiesta sulle tangenti anche quella per l’omicidio volontario di Guagnelli, è significativa. Per gli inquirenti, gli affari del faccendiere erano legati a doppio filo alla sua scomparsa. Una vicenda misteriosa, nell’ambito della quale proprio Di Stefano è già stato sentito diverse volte. Il parlamentare è stato l’ultimo a vedere vivo l’amico, la sera dell’8 ottobre 2009, sotto la sede della Regione Lazio, dove Guagnelli si era fermato tornando dal suo ufficio a piazza dei Navigatori. Quella stessa sera, il figlio di Di Stefano avrebbe dovuto cenare a casa sua. L’inchiesta, inizialmente aperta per sequestro di persona e poi archiviata, da anni procedeva nell’ipotesi di un allontanamento volontario, oggi escluso.