Vaccini, 7 dosi in 4 giorni: militare si ammala di epatite. Ministero Salute condannato

di Daniela Lauria
Pubblicato il 15 Marzo 2019 - 10:36 OLTRE 6 MESI FA
Vaccini, 7 dosi in 4 giorni: militare si ammala di epatite. Ministero Salute condannato a risarcirlo 3 mln

Vaccini, 7 dosi in 4 giorni: militare si ammala di epatite. Ministero Salute condannato a risarcirlo 3 mln

ROMA – Prima di partire per una missione all’estero gli sono state somministrate sette dosi di vaccini in 4 giorni, comprese quelle per l’epatite di tipo A e B. Per questo un militare italiano si sarebbe ammalato poi di epatite cronica. E’ quanto acclarato dal Tribunale di Catania che ha condannato il Ministero della Salute risarcire il militare per 3 milioni di euro. Il consulente del giudice nella sua relazione non mette in dubbio la sicurezza del vaccino, ma la tecnica di somministrazione plurima in poco tempo e senza adeguati controlli medici.

Al militare, nel 2000, prima di partite per una missione all’estero, ricostruisce il suo avvocato Silvio Vigneri, furono praticate ben sette dosi di vaccini, comprese quelle anti epatite di tipo A e B. Nel 2002 ha cominciato a sentirsi male ed ha iniziato a sottoporsi a visite mediche ed analisi di laboratorio per accertare le cause del suo malessere. Agli inizi del 2009 al militare veniva diagnosticata una “epatopatia cronica di natura da definire”.

La commissione medico-ospedaliera di Palermo non riconosceva il nesso causale tra la malattia e le vaccinazioni che gli erano state praticate e il militare ha presentato ricorso amministrativo al ministero della Salute, che veniva respinto. Il caso è stato quindi trattato dal giudice del Lavoro del Tribunale di Catania, Caterina Musumeci che, dopo una consulenza tecnica d’ufficio, accoglieva il ricorso del militare “riconoscendo il nesso causale tra l’infermità da lui contratta e le vaccinazioni somministrategli nel 2000”.

“È un fatto, quello occorso al militare che ha contratto l’epatite cronica dopo la somministrazione di sette dosi di vaccino in quattro giorni, estremamente grave”, afferma l’avvocato Vigneri. “Come hanno riconosciuto il Tribunale di Catania, il Consulente nominato in giudizio e la Commissione Parlamentare d’inchiesta istituita nel 2015 dalla Camera dei Deputati, nei militari è necessario svolgere esami pre-vaccinali, sia al fine della valutazione di immunità già acquisite, sia al fine dell’accertamento di stati di immunodepressione che sconsiglino di somministrare il vaccino in quello specifico momento”.

L’avvocato Vignera, che è anche vice presidente dell’associazione no profit Tutela degli epatopatici e malati danneggiati (Atem), ricorda che “non è consigliabile effettuare vaccinazioni pochi giorni prima della partenza per le missioni perché al momento della vaccinazione si crea uno stato fisico di immunodepressione che paradossalmente determina un aumento del rischio di contrarre o la stessa malattia per cui è stata fatta la vaccinazione o altra patologia, data la possibile situazione fisica di immunodepressione dei militari”.

“Nelle difese – conclude il legale del militare – abbiamo posto solo le richieste necessarie a condurre il processo a definizione nel più breve tempo possibile”.

Fonte: Ansa