VARESE – Benedizione natalizia vietata alla scuola elementare “Meda” di Varese. Lo ha deciso la preside, Mara Caenazzo, riferisce Enza Cusmai sul Giornale. Il motivo? Secondo la dirigente scolastica: “Offende i bimbi non cattolici”, scrive Cusmai. Ma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non le dà ragione: in un suo decreto ispirato ad una decisione del Consiglio di Stato del 2010, ha ribadito che “la visita pastorale non può essere definita attività di culto, né diretta alla cura delle anime ma assume piuttosto il valore di testimonianza culturale”.
Eppure per la Caenazzo, “la benedizione è un atto di culto e non un semplice saluto e quindi, per salvaguardare i diritti di tutte le famiglie, potrà essere garantito in un altro momento e non durante l’orario delle lezioni”. La preside fa anche riferimento alla legge 297 del 1994 che vieta le pratiche religiose in orari che abbiano effetti discriminatori. “Qualche genitore potrebbe protestare e persino fare ricorso, teme Caenazzo. Da noi circa il 10% dei bambini sono di altre religioni e devo rispettare le loro esigenze”.
Ecco le ipotesi prospettate dalla direttrice:
“Sempre su approvazione del Consiglio di istituto, si potrebbe accogliere il parroco dieci minuti prima delle lezioni o subito dopo la fine. In questo modo rimane in classe solo chi è interessato. Oppure, si possono dedicare dei locali della scuola alla benedizione”. Una soluzione che potrebbe paradossalmente suonare discriminatoria per i cattolici, che sono la stragrande maggioranza. Ma di far spostare i bambini non cattolici, la minoranza, dalle classi non se ne parla proprio. “I rispettivi genitori potrebbero dirmi che li ho messi in un angolo ”.
Ma a protestare, ad oggi, sono gli altri genitori, quelli dei bambini cattolici, che hanno avviato una raccolta di firme. A dar loro ragione c’è anche il Presidente della repubblica, che, scrive Il Giornale
ha bocciato i laicisti ammettendo le visite pastorali nelle scuole. Nel suo decreto, si è ispirato a quanto deciso dal Consiglio di Stato nel 2010. Con un sentenza, i giudici avevano stabilito che «la visita pastorale non può essere definita attività di culto, né diretta alla cura delle anime ma assume piuttosto il valore di testimonianza culturale». Ma all’elementare Medea un vescovo potrebbe entrare nelle classi indisturbato?
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