"Villa Inferno" a Bologna, baby prostitute pagate con 300 euro e cocaina "Villa Inferno" a Bologna, baby prostitute pagate con 300 euro e cocaina

“Villa Inferno” a Bologna, baby prostitute pagate con 300 euro e cocaina

La chiamavano “Villa Inferno” la casa dei festini con prostitute minorenni pagate con 300 euro e cocaina. La casa dei festini scoperta a Bologna.

“Villa Inferno” è il nome della villa di Pianoro, a Bologna, così chiamata dagli stessi indagati al centro dell’inchiesta su festini a sfondo sessuale. Festini con ragazze, tra cui anche minorenni, a base, secondo l’accusa, di droga e incontri a luci rosse.

Le indagini sono partite nel febbraio scorso dopo che una madre denunciò ai carabinieri di Bologna, i diversi allontanamenti da casa della figlia 17enne. E’ proprio dalla testimonianza della giovane, considerata credibile da investigatori ed inquirenti, che si è sviluppata l’attività investigativa. Attività che ha portato il gip ad emettere sette misure cautelari. Otto gli indagati. Contestati, a vario titolo, i reati di prostituzione minorile e produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.

“A casa sua ho appreso che spesso si svolgono incontri per consumare cocaina e fare sesso tanto da essere conosciuta come ‘Villa Inferno'”. A parlare è la ragazzina 17enne finita nel giro di droga e prostituzione scoperto dai carabinieri di Bologna.

La ragazzina descrive agli investigatori cosa succedeva all’interno della Villa tra Pianoro e Rastignano, di proprietà di un costruttore edile ora finito in carcere. C’è anche un ex candidato della Lega alle ultime elezioni regionali, che ora si trova attualmente agli arresti domiciliari.

La 17enne spiega poi che “arrivati a casa  io avevo già appreso che ci saremo fatti una ‘fattanza’, cioé l’imprenditore ci avrebbe dato della coca. Infatti appena arrivati a casa io ho visto che c’erano una decina di persone tra ragazzi e ragazze che stavano pippando“.

“Sono stata filmata mentre lo facevo…”

La 17enne racconta che una volta è rimasta tre giorni a casa di uno degli indagati, ora sottoposto alla misura dell’obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Dopo aver consumato cocaina, spiega di “essersi prestata a fare giochi sessuali” con un’altra donna, per “il piacere visivo” dell’uomo che era con loro.

“In quei tre giorni – specifica – non ho mai avuto rapporti sessuali con lui”. A maggio, ascoltata nuovamente dai carabinieri, la minorenne racconta un altro episodio, stavolta nella villa, dove ha un rapportocon una ragazza di circa 29 anni. “Ad un certo punto – dice – un uomo seguito da alcuni amici si è avvicinato alla stanza e ricordo ha cominciato a filmarci”.

Quella sera stessa, “a casa sua, dopo che mi aveva videofilmato, l’ho seguito insieme ad altri in sauna e lì ricordo di aver avuto un rapporto sessuale con lui che non sono riuscita a negare anche perché ero in casa sua dove avevo assunto gratuitamente parecchia coca”.

La ragazzina spiega inoltre di aver in seguito “rallentato” i rapporti perché lui aveva fatto “circolare il video” e aggiunge inoltre che “l’uomo non mi ha mai dato completamente dei soldi per l’attività sessuale, ma ricordo di aver ricevuto da lui una somma di denaro a gennaio 2020, soldi che mi servivano per fare le unghie delle mani”. (Fonte Ansa).

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