West Nile in Italia, psicosi del virus trasmesso dalla zanzara che ha già fatto 3 morti

West Nile in Italia, psicosi del virus trasmesso dalla zanzara che ha già fatto 3 morti
West Nile in Italia, psicosi del virus trasmesso dalla zanzara che ha già fatto 3 morti

ROMA – Psicosi virus West Nile in Italia. Nel 2018 in Europa già quasi 300 casi e 7 morti. In Italia siamo arrivati a 3 a causa della zanzara che trasmette il virus. L’ultimo caso è quello di una paziente oncologica terminale di 74 anni, estremamente priva di difese e immunodepressa, che era stata infettata da virus West Nile, è morta lunedì mattina all’Ospedale di Oderzo (Treviso). [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Ricoverata da una settimana presso il reparto di Medicina dell’Ospedale, la donna, residente in un comune ai confini col Sandonatese, era affetta da diversi anni da una grave forma neoplastica che la aveva portata anche ad una critica cachessia (grave perdita di massa corporea e peso irreversibile) e a un’immunodepressione di secondo grado. Negli ultimi giorni, il quadro clinico si è aggravato ulteriormente con manifestazioni neurologiche. A queste gravi condizioni si è aggiunta l’infezione da West Nile, come confermato dall’esame sierologico.

Il 9 agosto due persone sono morte a Ferrara per forme neuro invasive particolarmente gravi di malattia da virus West Nile, trasmesso dalla zanzara ‘Culex’, molto diffusa nella zona. Si tratta di due residenti a Ferrara, di 69 e 86 anni, affetti da patologie cardio-vascolari, ricoverati rispettivamente il 30 al 31 luglio all’ospedale Sant’Anna. In circa un caso su mille, precisa l’Ausl, la malattia può essere particolarmente grave per l’insorgenza di manifestazioni neuro invasive, specie in soggetti anziani o debilitati da altre patologie croniche. Nell’essere umano l’infezione può essere asintomatica, in oltre l’80% dei casi, o presentarsi come sindrome febbrile (cefalea, dolori muscolari e possibile eruzione cutanea). In provincia di Ferrara i casi di malattia neuro invasiva sono finora sei (tre tuttora ricoverati). Dal 15 giugno è attivo il sistema regionale di sorveglianza.

Nel 2018 in Ue già 231 casi umani di virus del Nilo, 7 morti. Lo afferma il bollettino settimanale del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc), che dall’inizio della sorveglianza segnala anche sette morti di cui tre in Italia. Secondo il documento, aggiornato al 9 agosto, dall’inizio dell’epidemia l’Italia ha segnalato 123 casi umani, la Grecia 59, la Romania 23 e la Francia 2. Gli altri decessi si sono avuti in Grecia (3) e Romania (1). “Solo tre casi umani si sono verificati in aree che non erano state toccate dal virus nelle dieci stagioni precedenti – precisa il bollettino -, mentre tutti gli altri si sono verificati in aree precedentemente colpite”.

West Nile in Veneto. Dall’inizio dell’estate e fino al 7 agosto scorso, sono in tutto 51 i casi di febbre West Nile accertati in Veneto, con 32 forme lievi e 19 neuroinvasive, di cui due hanno portato al decesso dei pazienti. Lo riferisce la Direzione Prevenzione della Regione, nel quarto bollettino sulle arbovirosi. In particolare, i casi sono al momento 15 a Padova, 16 a Rovigo, tre a Treviso, sette a Venezia, otto a Verona, due a Vicenza. “La situazione è assolutamente sotto controllo – afferma l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto – e in tutti gli ospedali veneti si pone ogni attenzione in fase di diagnosi e si erogano tutte le cure necessarie. Alla gente chiediamo non paura ma collaborazione nel mettere in atto tutte quelle piccole precauzioni che possono allontanare il rischio, come l’uso di repellenti cutanei o per gli ambienti chiusi, delle zanzariere e dei condizionatori dove presenti, evitare di creare zone con acqua stagnante”.

Virus anche nel Modenese. Il due agosto, una persona residente nel distretto di Mirandola, in provincia di Modena, ha contratto il virus West Nile. A comunicarlo è l’Ausl di Modena, che esclude, invece, il contagio da virus Chikungunya che si ipotizzava per un altro cittadino, residente a Cavezzo: le analisi di laboratorio hanno escluso infatti questa ipotesi. Il virus West Nile in Italia, fa sapere sempre l’Ausl, è trasmesso soprattutto dalla zanzara comune, contro la quale non sono attualmente previsti interventi straordinari di disinfestazione. Per questo, oltre alle misure specifiche di contrasto alla zanzara tigre, responsabile della diffusione di alcuni virus, è fondamentale la protezione individuale.

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