Yara Gambirasio non si trova, nessuna certezza. La madre: “Non si sarebbe mai fermata con uno sconosciuto”

Pubblicato il 4 Gennaio 2011 - 20:30 OLTRE 6 MESI FA

Yara Gambirasio

Si sono concentrate in varie frazioni della cittadina di Zogno (Bergamo) le ricerche delle forze dell’ordine e dei volontari a 39 giorni dalla scomparsa di Yara Gambirasio, che non si trova dal 26 novembre scorso a Brembate Sopra (Bergamo). Per il secondo giorno consecutivo, infatti, la polizia e i gruppi di volontari hanno proseguito a perlustrare le aree verdi di alcune frazioni intorno a Zogno, una decina di chilometri più a nord di Brembate Sopra. I carabinieri, invece, hanno eseguito nuove battute nei pressi di Almenno San Salvatore e piu’ precisamente nella zona di San Tome’. Prosegue intanto, da parte degli investigatori, l’analisi della prima parte dei tabulati elaborati dagli esperti, mentre si attende il secondo e piu’ consistente blocco di dati sulle cosiddette ”corrispondenze telefoniche” delle tre celle impegnate quel 26 novembre tra le 18.30 e le 19.

Intanto la madre della ragazza continua a dire che Yara non si sarebbe mai fermata a palare con degli sconosciuti. La signora Maura Gambirasio in un’intervista al Tg2 delle 18,30 rispondendo ad una domanda su uno dei presunti testimoni, Enrico Tironi che avrebbe visto Yara nell’ora compatibile con la sparizione parlare con due sconosciuti, ha detto:  ”Enrico in qualche modo conosceva Yara, fisicamente la conosceva perché  non è per noi, tra virgolette, uno sconosciuto – ha detto la madre di Yara – Sul fatto che lui non riesca a ricordarsi niente delle altre persone…Yara comunque a persone che non conosce assolutamente non è che…non si ferma proprio, non le ascolta nemmeno..”. Alla considerazione sulla scarsa rilevanza che gli investigatori darebbero ai testimoni, Maura Gambirasio ha detto: ”non ho proprio idea di cosa possa passare nella testa di queste persone che forse avranno visto davvero qualcosa o no…non lo so….non lo so sinceramente”. La donna ha infine ribadito la sua fiducia negli investigatori.