Al-Shabab a Minneapolis: terroristi somali reclutano negli Stati Uniti

di Francesco Montorsi
Pubblicato il 4 Ottobre 2013 - 07:02 OLTRE 6 MESI FA
Al-Shabab a Minneapolis: terroristi somali reclutano negli Stati Uniti

Al-Shabab a Minneapolis: terroristi somali reclutano negli Stati Uniti (foto Lapresse)

MINNEAPOLIS – I leader della comunità somala di Minneapolis, negli Stati Uniti, hanno espresso la loro preoccupazione per la partecipazione di loro membri alle attività di Al-Shabab il gruppo terrorista responsabile degli attacchi al centro commerciale di Nairobi. Dal 2007 questo canale di reclutamento jihadista conduce uomini e denaro per la “guerra santa” in Africa orientale.

La comunità somala americana, concentrata nell’area di Minneapolis, è arrivata negli Stati Uniti per fuggire la cruenta guerra civile che tutt’oggi infierisce.

Voci non verificate circolano sulla partecipazione di membri della comunità agli attacchi al centro commerciale West Gate di Nairobi. Dal 2007, almeno ventidue persone hanno lasciato il Minnesota per raggiungere al-Shabab, di cui due l’estate scorsa. Le prime ricostruzioni degli eventi terroristici davano conto dell’implicazione di una donna britannica e di due o tre cittadini americani. Né le autorità keniane né l’FBI hanno rilasciato precisioni.

La filiera americana di al-Shabab è nata nel 2007, quando gli arruolamenti africani cominciavano ad esaurirsi e quando la sensibilità nazionale somala è stata ferita dall’intervento militare dell’Etiopia, entrata militarmente in Somalia per sostenere il debole governo centrale. La filosofia di al-Shabab, gruppo di militanti islamici radicali che ha in passato controllato la capitale Mogadiscio e che oggi agisce prevalentemente nel sud del paese, si compone di un misto di guerra santa e di nazionalismo somalo. L’attacco al centro di Nairobi è una vendetta contro il governo keniano che nel 2011 ha inviato le sue truppe oltre il confine per colpire i militanti islamici.

I bersagli dei reclutatori di al-Shabab sono soprattutto giovani senza un lavoro, senza formazione e con poche prospettive. Davanti agli occhi di questi, in un momento basso della loro esistenza, vengono fatti balenare una vita terrena piena di un senso, al servizio di una grande causa – la jihad – e la promessa di una vita ultraterrena fatta di eterne delizie.

I video Internet sono uno dei principali mezzi di propaganda del gruppo. Su questi compaiono uomini coperti da passamontagna armati con fucili automatici, che marciano, praticano arti marziali, cantano inni, come pure immagini più sordide, corpi morti – macabri trofei della guerra santa – o la declamazione, in inglese, delle ultime volontà degli attentatori suicidi. In uno dei video rilasciati da al-Shabab viene esaltata l’azione di tre “martiri del Minnesota” tra cui l’americano convertito all’islam, Troy Kastigar. Quest’ultimo aveva, in un video precedente, invitato i musulmani a partecipare alla guerra santa e “a divertirsi in questo spasso”. Le sue esperienze di battaglie le aveva definite come “la vera Disneyland”.