Cacciato il banchiere dei poveri: il Bangladesh costringe Yunus a lasciare la Grameen Bank

Pubblicato il 2 Marzo 2011 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA

DACCA – Il banchiere dei poveri è stato estromesso dalla Grameen Bank, o meglio il governo del Bangladesh lo ha costretto a lasciare la banca che conta microprestiti per 955 milioni di dollari complessivi a circa 8 milioni di poveri, nella maggioranza dei casi donne. Alla vigilia della decisione presa dallo stesso presidente della Banca centrale, Khondaker Muzammel Huq, il ministro delle Finanze bengalese, A.M.A. Muhit, aveva assolutamente escluso qualsiasi risvolto politico nella decisione.

”Si tratta – aveva precisato – di una questione squisitamente legale”, legata al fatto che Yunus a 70 anni aveva abbondantemente superato l’età limite (60 anni) prevista dai regolamenti per abbandonare gli incarichi nelle istituzioni finanziare e andare in pensione. All’inizio di dicembre 2010 un documentario realizzato dal giornalista danese Tom Heinemann insinuò sospetti di irregolarità nella gestione della banca, riguardanti doni finanziari della Norvegia e di altri paesi, provocando reazioni contrastanti ed inchieste da parte dei governi di Oslo e di Dacca. I sostenitori di Yunus, fra cui l’ex presidente irlandese Mary Robinson, sostengono che contro di lui è stata orchestrata una campagna politica, dopo le tensioni registratesi fra Yunus ed il premier bengalese Sheikh Hasina nel 2007.