Bloomberg, il sindaco miliardario che governa New York, non dimentica il suo rifugio a Bermuda

Pubblicato il 26 Aprile 2010 - 15:29 OLTRE 6 MESI FA

Il miliardario sindaco di New York, Michael Bloomberg, quando si stanca degli innumerevoli problemi che affliggono i suoi elettori ha un modo tutto particolare per distendere i nervi e rilassarsi. Con uno dei suoi jet privati vola in due ore nella sua proprietà nell’isola di Bermuda, che è rigorosamente vietata ai visitatori non invitati, a quanto riferisce il New York Times.

Nonostante la sua fissazione per la riservatezza, i residenti dell’isola lo considerano uno di loro e sostengono che essa svolge un ruolo importante nel ricaricare le sue energie e facilitare la sua carriera politica. ”Noi gli forniamo un posto dove può rilassarsi per un giorno o due e poi tornare al suo importante lavoro non solo per New York ma anche per il mondo”, dice John Swan, ex-primo ministro dell’isola e frequente ospite di Bloomberg a pranzo.

In dozzine di interviste i residenti descrivono Bloomberg, 68 anni, parte integrante dell’isola, quando va a cena fuori con parlamentari, offre piccoli ricevimenti a casa sua o gira per le strade di Bermuda a bordo del suo golf cart.

E’ difficile dire quanto tempo il sindaco passa nell’isola. Vicini e amici dicono che viene circa due volte al mese, a seconda della situazione politica a New York e delle condizioni meteorologiche a Bermuda: se non c’è sole, non c’è neanche Bloomberg.

Le visite di Bloomberg a Bermuda possono però costituire rischi politici. Tradizionalmente i sindaci di New York si sono sempre fatti vanto di lavorare sette giorni a settimane e di precipitarsi sul luogo di un emergenza anche durante i weekend. Ma questo non è nello stile di Bloomberg.

I suoi collaboratori sanno bene di non fissare appuntamenti o cerimonie per il loro boss dopo la prima mattina del,  consentendo così a Bloomberg di volare a Bermuda nel pomeriggio e far ritorno a New York domenica sera.

Certo questi andirivieni del sindaco possono causare problemi, come è già successo. A febbraio, uno dei suoi consiglieri è stato investito da un auto a New York e, per tradizione, il sindaco avrebbe dovuto recarsi sul posto. Invece si è limitato a parlare per telefono con i disperati famigliari del consigliere e non si recò a visitarli prima di domenica sera.

Due settimane fa Bloomberg non ha partecipato alla tradizionale parata dei newyorchesi di origine greca, come aveva invece fatto nelle due precedenti occasioni. Eppure nell’ultima campagna elettorale per la sua elezione a sindaco per la terza volta aveva molto corteggiato il voto greco stampando addirittura manifesti con la scritta ”I greci sono per Bloomberg”.

I residenti di Bermuda dicono che il giorno della parata il sindaco era nell’isola. Alla richiesta se fosse vero, Stu Loeser, uno dei portavoce di Bloomberg ha risposto: ”Il sindaco, come chiunque altro, ha diritto alla sua privacy, e questa è la ragione per cui generalmente non parliamo di come trascorre il suo tempo libero”.