Cina, Usa e i sottomarini nucleari: la storia di un attacco mancato nel 2013

di Caterina Galloni
Pubblicato il 24 Ottobre 2021 - 20:00 OLTRE 6 MESI FA
Cina, Usa e i sottomarini nucleari: la storia di un attacco mancato nel 2013

Cina, Usa e i sottomarini nucleari: la storia di un attacco mancato nel 2013 FOTO ANSA

Nel 2013 la Cina si era vantata che con i suoi sottomarini nucleari avrebbe potuto colpire gli Usa distruggendo quattro città e causando la morte di 12 milioni di persone. Frasi che suonano sinistre alla luce di quanto sta accadendo con Taiwan. Da un anno le forze americane sono a Taiwan per preparare la difesa di Taipei da un’invasione cinese e insegnare loro “la strategia del porcospino”. 

E’ quanto riferisce il Sun, aggiungendo che il vanto è ancor più terrificante in un momento in cui il mondo sta con il fiato sospeso per capire se invaderà Taiwan.  Se la Cina dovesse attaccare l’isola potrebbe creare un effetto domino ed esplodere la terza guerra mondiale. Le forze statunitensi si sono impegnate a difendere Taiwan, anche se di recente il leader cinese Xi Jinping ha insistito sul fatto che sarebbe riuscito nel suo intento di “riunificazione”. E un conflitto su vasta scala diventerebbe probabilmente nucleare.

Cina, Usa e lo spettro di una guerra

Gli esperti a The Sun Online hanno riferito che l’umanità è sull'”orlo della guerra”. Sembra inoltre che la Cina abbia aggiornato i caratteristici sottomarini che si distinguono per una “gobba” più prominente nell’area di posizionamento dei silos dei missili, così come per alcuni altri cambiamenti ai bordi della fusoliera. Il tipo 094 Jin, più difficili da individuare. Rappresentano un’arma puntata direttamente contro un nemico: gli Usa. I funzionari del Partito Comunista lo hanno chiarito sui media statali nel 2013, con una serie di inquietanti quanto sfacciate vanterie sui sottomarini e su come sarebbero stati utilizzati in una eventuale guerra con Washington.

L’articolo, insieme a una mappa nucleare che immaginava un attacco a Los Angeles, è stato incluso in un dossier compilato dalla Commissione di revisione della sicurezza economica USA-Cina, un’agenzia incaricata di monitorare Pechino. Il rapporto rileva che i sottomarini Jin danno alla Cina la possibilità di colpire attraverso il Pacifico,  l’Alaska, le Hawaii e la costa occidentale o di colpire “tutti i 50 i Paesi degli Usa” se lanciati da est di Honolulu.
Nell’articolo pubblicato su un giornale del Partito Comunista che elogia i sottomarini con la “gobba”, quattro città sono indicate come “principali obiettivi”.

Gli obiettivi della Cina

Eccoli: Seattle, Los Angeles, San Francisco e San Diego, che insieme hanno una popolazione totale di 7,7 milioni di persone. E forse espandendo il potere distruttivo del Jin ad altre città, L’articolo vantava che con il potere del sottomarino “potrebbe causare la morte da cinque a 12 milioni di persone”. Di recente uno dei principali giornali cinesi ha minacciato di “colpire in qualsiasi momento” le truppe statunitensi che addestrano i soldati a Taiwan.

Gli Usa si sono sempre impegnati a difendere l’isola dalla Cina. Taiwan insiste di essere una nazione indipendente dopo essersi separata dalla Cina nel 1949, cosa che ha sempre fatto adirare il Partito Comunista. La scorsa settimana, più di 100 aerei da combattimento sono entrati nello spazio aereo taiwanese in soli tre giorni. Suscitando il timore che presto Pechino possa lanciare un attacco su vasta scala. Un funzionario taiwanese prevede un’invasione massiccia entro il 2025.

Si ritiene che la Cina si stia preparando per una situazione di guerra totale contro gli Usa. Mentre Washington è impantanata con insurrezioni su piccola scala in Medio Oriente. Alcuni analisti hanno ipotizzato che se la Cina invadesse Taiwan, potrebbe trovarsi in un conflitto simile alla guerra del Vietnam. Barbara Kelemen, capo analista di intelligence per l’Asia presso la società di intelligence sulla sicurezza Dragonfly, ritiene che un qualche tipo di azione militare cinese contro l’isola stia diventando una prospettiva realistica.

A The Sun Online ha spiegato: “Ciò perché gli Usa hanno compiuto diversi passi per rafforzare le loro relazioni con l’isola. Le ultime decisioni del presidente degli Usa Biden sembrano indicare che vede il sostegno a Taiwan. Come un pilastro di una più ampia strategia geopolitica per contrastare il crescente potere della Cina in Asia. E la sua posizione è stata considerata da Pechino sempre più aggressiva”.