Coprifuoco a Mykonos (Grecia), niente musica nei locali e tante altre misure restrittive per turisti e residenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Luglio 2021 - 15:38 OLTRE 6 MESI FA

Coprifuoco a Mykonos (Grecia), niente musica nei locali e tante altre misure restrittive per turisti e residenti (foto Ansa)

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Coprifuoco a Mykonos (Grecia), i motivi di queste nuove restrizioni 

La “preoccupante” impennata di casi di covid ha indotto le autorità greche a imporre nuove restrizioni sull’isola di Mykonos, popolarissima destinazione turistica e meta del divertimento, compreso il coprifuoco tra l’una e le sei del mattino e il divieto di mettere musica per bar, club e ristoranti.

Le misure hanno effetto immediato e resteranno in vigore fino al 26 luglio. La Grecia sta vivendo in questi giorni un aumento di casi, prevalentemente a causa della variante Delta: venerdì si contavano infatti 2.700 nuove infezioni a livello nazionale, tre settimane fa erano meno di 400. 

Comitato Cura Domiciliare Covid-19: “Subito un volo per far rientrare i giovani bloccati a  Malta, Grecia, Spagna, Dubai, UK, Cipro e Portogallo”

  “Abbiamo invitato il ministero ad organizzare con urgenza dei voli di rientro, almeno per i minorenni, per poi collocarli in eventuali Covid Hotel senza quindi mettere in pericolo la salute del resto dei loro familiari”.

Lo rende noto, in un comunicato, Erich Grimaldi e Valentina Rigano, rispettivamente presidente e portavoce del Comitato Cura Domiciliare Covid-19 che, attraverso i suoi medici, si sta prendendo cura di un folto gruppo dei 500 giovani italiani contagiati in vacanza, ora in isolamenti tra Malta, Grecia, Spagna, Dubai, Gran Bretagna, Cipro e Portogallo.

Le famiglie, aggiungono Grimaldi e Rigano, “sono in ansia, ormai da diversi giorni: stanno vivendo molto male la situazione, in particolar modo quelli dei minori, una ventina, bloccati a Malta, per i quali l’Ambasciata ha spiegato ad un genitore di non avere le risorse necessarie al supporto. L’Italia – sostiene Grimaldi – non ha previsto protocolli condivisi con i paesi ospitanti in caso di contagio, il che si è tradotto nei giovani abbandonati a loro stessi”.

Intanto, fa sapere ancora Grimaldi, “il nostro lavoro non si ferma: continuiamo a supportare i giovani e le loro famiglie attivando la rete di medici che, con volontari reperiti sul posto, si preoccupa di recapitare farmaci e generi di prima necessità per chi ne ha bisogno”.

“Le testimonianze che ci stanno pervenendo in queste ore – conclude Rigano – sono allucinanti, la nostra rete formata da medici e professionisti sanitari, avvocati e giornalisti volontari sta supportando i ragazzi a distanza, cercando volontari sul posto e facendo recapitare loro terapia e farmaci necessari”.