Coronavirus, il Brasile rivede il criterio di conteggio delle vittime. Folha de Sao Paolo: “Colpo di Stato statistico”

di Maria Elena Perrero
Pubblicato il 9 Giugno 2020 - 09:16 OLTRE 6 MESI FA
Bolsonaro annuncia: "Non farò vaccino contro Covid, è un mio diritto"

Bolsonaro annuncia: “Non farò vaccino contro Covid, è un mio diritto” (foto Ansa)

MILANO  –  Nuove polemiche in Brasile per la gestione dell’epidemia di coronavirus. Dopo che la negazione, da parte del presidente Jair Bolsonaro, dell’utilità delle misure di contenimento ha fatto sì che il Paese si ritrovasse secondo per contagi al mondo dopo gli Stati Uniti, arriva un nuovo criterio per il conteggio delle vittime. 

Il governo di Bolsonaro e il suo ministero della Sanità, guidato dal generale Eduarzo Pazuello dopo il siluramento dei due precedenti ministri, da venerdì scorso ha deciso di smettere di divulgare il numero complessivo dei morti per Covid-19 e limitarsi a pubblicare solo i nuovi casi quotidiani.

La decisione è stata criticata dal presidente della Camera dei deputati, Rodrigo Maia, che, via social, ha scritto che “giocare con la morte è perverso”.

Il maquillage dei dati sui contagi e i morti per coronavirus

La controversia sulle cifre ufficiali è iniziata giovedì scorso, quando i dati sono stati divulgati con tre ore di ritardo rispetto al consueto orario.

Sabato il sito del ministero della Sanità è stato per qualche ora offline, facendo sì che il Brasile non apparisse nel bilancio globale sul Covid-19 nel mondo trasmesso dalla Johns Hopkins University.

E lunedì 8 giugno il quotidiano Folha de Sao Paulo (il più diffuso del Brasile e di tutta l’America Latina) ha pubblicato un editoriale in cui critica il presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, per non fornire dati affidabili, parlando di “colpo di stato statistico” e ricordando che a suo tempo “la dittatura militare montò una cortina di fumo su un’epidemia di meningite”.  

Brasile, l’appello dell’Oms

L’Organizzazione mondiale della sanità ha rivolto un appello al governo brasiliano affinché mantenga la propria trasparenza in relazione alla pubblicazione dei casi di coronavirus, nella speranza che la “confusione” nella divulgazione dei numeri ufficiali venga risolta. 

“È molto importante che il messaggio di trasparenza sia coerente”, ha affermato Michael Ryan, direttore delle operazioni dell’Oms.

Ma proprio all’Oms sono arrivate le minacce di Bolsonaro di ritirare il Paese dall’Organizzazione, come fatto già dal suo omologo – e altrettanto similmente negazionista delle misure anti-Covid – Donald Trump: “Gli Stati Uniti hanno lasciato l’Oms e noi stiamo pensando di farlo, in futuro. O l’Oms lavora senza pregiudizi ideologici, o lo lasceremo anche noi. Non abbiamo bisogno di estranei che esprimano giudizi sulla nostra salute”, ha detto il presidente brasiliano”. (Fonti: Ansa, Agi, Folha de Sao Paulo)