Coronavirus “contagioso prima che i sintomi si manifestino”

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Gennaio 2020 - 20:03 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus "contagioso prima che i sintomi si manifestino"

Coronavirus “contagioso prima che i sintomi si manifestino” (Foto Ansa)

PECHINO  –   Il coronavirus della polmonite simile alla Sars che ha già ucciso 56 persone in Cina è contagioso prima che i sintomi si manifestino, una caratteristica che potrebbe renderne più difficile il contenimento. Lo hanno detto le autorità cinesi, chiarendo tuttavia che, anche se più contagioso, questo virus è meno potente della Sars. E intanto, mentre Pechino spinge l’acceleratore su come frenare l’epidemia, molti governi, Italia compresa, studiano i piani di evacuazione dei connazionali.

Gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud hanno annunciato che li rimpatrieranno in aereo. Italia e Francia esplorano la possibilità di portarli via in autobus, verso una città vicina, dove sottoporli però a un periodo di quarantena.

Il ministro della Sanità cinese, Ma Xiaowei, ha spiegato che si è “a punto cruciale” del contenimento del virus, ma la sua “capacità di diffondersi si sta rafforzando”. Il periodo di incubazione durante il quale si ha la malattia ma non i sintomi varia da 1 a 14 giorni per cui ci sono “portatori nascosti” del virus. Le autorità sanitarie locali hanno aggiunto che il nuovo coronavirus “non è così potente” come quello della Sars (che nel 2002/2003 causò 774 morti in tutto il mondo: 349 nella Cina continentale e 299 a Hong Kong), ma risulta essere più contagioso (al di fuori della Cina, sono stati identificati oltre una quarantina di casi di contagio, in una decina di Paesi). Ma la trasmissione asintomatica del virus rende dunque obiettivamente più complicato impedirne la trasmissione.

E mentre in Vietnam si registra il primo contagio di una persona che non è stata in Cina, il sindaco di Wuhan prevede almeno altri mille contagi (una previsione in base al numero di pazienti ricoverati e ancora non sottoposti al test).     

A Pechino, i ricercatori lavorano al vaccino, dopo aver isolato “il primo ceppo del virus”. Ma i tempi non sembrano rapidi. Wuhan intanto è una città fantasma: tutto chiuso, qualche supermercato aperto, pochi prodotti, le persone barricate in casa. Scarseggiano mascherine e alcool. Non è consentito il trasporto pubblico, vietati i veicoli, con l’unica eccezione di quelli di emergenza e delle ambulanze che trasportano i pazienti. E nel resto del Paese si cerca di potenziare il blocco che ha già isolato 56 milioni di persone: 30 province hanno già decretato l’allerta sanitario massimo.

Pechino ha intanto vietato la vendita di animali selvatici e vivi in ​​mercati, supermercati, ristoranti e piattaforme di e-commerce. Nella capitale, dove vengono diagnosticate più di cinquanta persone contagiate, tutte le stazioni della metropolitana, dei treni e degli autobus verranno sterilizzate tre volte al giorno, così come gli autobus e i vagoni. (Fonte: Agi)