Emergenza nucleare, a Fukushima si provano soluzione alternative

Pubblicato il 3 Aprile 2011 - 18:13 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO – La crisi nucleare della centrale di Fukushima pone problemi mai affrontati finora, a causa della complessità del sito e delle sfide poste dalla presenza di 6 reattori, di cui tre per fortuna fermi per manutenzione in occasione del sisma/tsunami dell’11 marzo scorso. Gli sforzi per la messa in sicurezza della struttura hanno portato a tentare soluzioni innovative, considerando che la Tepco, il gestore dell’impianto, ha reso noto che il 70% del combustibile nucleare del reattore n.1 risulta essere danneggiato e il 33% in quello n.2, mentre anche il n.3, il più pericoloso per il combustibile di ossidi di uranio e plutonio, sembra essere stato compromesso.

Le resine sintetiche: di colore verdastro, ad esempio, sono state spruzzate come test su una superficie di circa 300 metri quadrati accanto al reattore n.4 nel tentativo di intrappolare le polveri radioattive. In meno di due settimane, condizioni meteo permettendo, si contano di versarne 60.000 litri. Mega zattere: le radiazioni dell’acqua (1.000 millisievert/h) creano forti problemi alla riattivazione delle funzioni di raffreddamento: la rimozione è la priorità e la Tepco sta considerando l’uso di un’isola artificiale galleggiante, una cosiddetta ‘megafloat’, per immagazzinare liquido contaminato, una volta esaurito lo spazio nei depositi.

La città di Shizuoka, circa 300 km a sud dall’impianto, ne ha offerta una capace di contenere 10.000 milioni di litri, poco meno dei 13.000 milioni stimati nella struttura. Super camion: per riversare tonnellate di acqua sui reattori, allo scopo di raffreddare le temperature, sono comparsi enormi camion con braccio meccanico altissimo utilizzati per le colate di cemento nei cantieri di edifici alti. Dopo quelle dalla Cina, sono in arrivo due mega macchine dagli Usa con braccio mobile fino a 70 metri della controllata americana della tedesca Putzmeister.

Voleranno il 9 aprile grazie agli Antonov AN-225, i più grandi aerei cargo al mondo. Polimeri superassorbenti: riescono ad assorbire fino a 50 volte il proprio volume, grazie a polveri che a contatto con l’acqua formano un gel che nei piani potrebbe aiutare a bloccare i liquidi contaminati. Per altro verso, di fronte all’insuccesso delle iniezioni di cemento per tappare la falla al pozzo di sfogo collegato all’edificio delle turbine del reattore n.2, i tecnici della Tepco hanno aumentato le quantita’ di polimeri assorbenti per tamponare la perdita in mare di acqua fortemente radioattiva, ottenendo pero’ scarso successo, secondo l’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare.