Gaza, si combatte ancora. Onu su Israele: “Possibili crimini di guerra”

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Luglio 2014 - 13:35 OLTRE 6 MESI FA
Gaza, si combatte ancora. Onu su Israele: "Possibili crimini di guerra"

Gaza, si combatte ancora. Onu su Israele: “Possibili crimini di guerra”

GAZA – Si combatte ancora a Gaza: almeno sedici palestinesi, tra cui due bambini, sono morti in un bombardamento su Khan Yunis, nel sud della Striscia. E neppure la tregua umanitaria chiesta dalla Croce Rossa internazionale ha retto a Sajaya, dove decine di persone sono rimaste uccise nei combattimenti infuriati fra sabato e domenica. Nelle vicinanze del sobborgo, Israele ha attaccato l’ospedale Wafa che, secondo lo stato ebraico, viene utilizzato da Hamas per sparare razzi. Il bilancio del sedicesimo giorno dell’offensiva israeliana è di 641 morti, come confermato dal portavoce del ministero della Salute di Gaza, Ashraf al-Qedra, citato dalla Dpa. I feriti palestinesi sono più di 4.000. Nell’operazione di terra nella Striscia sono rimasti uccisi 29 soldati israeliani. Due i civili, anche questi israeliani, morti a causa delle ostilità. Intanto l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha accusato entrambi i fronti: “Da Israele possibili crimini guerra“. Ma non risparmia Hamas che “attacca i civili in modo indiscriminato”.

La battaglia è divampata a Sajaya mentre ingenti squadre di soccorso attendevano il permesso di entrare nel rione per recuperare corpi e sgomberare detriti. Ma non lontano dai soccorritori sono esplosi colpi di artiglieria israeliani che li hanno obbligati ad allontanarsi. Le forze israeliane hanno poi ucciso un palestinese nel corso di uno scontro avvenuto alle prime ore del mattino nel villaggio di Hussan, in Cisgiordania. La vittima, 32 anni, si chiamava Mahmoud al-Hamamra. E’ stato ucciso da un proiettile in pieno petto, mentre lanciava pietre verso gli israeliani.

Oggi è anche il giorno della visita del segretario di Stato Usa John Kerry in Israele. Giunto a Tel Aviv il capo della diplomazia americana ha incontrato il segretario generale dell’Onu Ban-ki Moon: “C’è stato qualche passo avanti verso il cessate il fuoco a Gaza ma c’è ancora bisogno di lavoro”, ha detto speranzoso.

Il ministro dei trasporti israeliano Israel Katz ha annunciato l’apertura immediata dell’aeroporto Uvda nel Neghev per quelle compagnie che vogliano scegliere questo scalo. L’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv resta aperto.

La compagnia aerea EasyJet ha sospeso i suoi voli da e per Tel Aviv per 24 ore, dopo che un razzo lanciato da Gaza ha colpito una zona vicino all’aeroporto della città israeliana. Lo ha reso noto martedì sera la compagnia britannica con un comunicato. “EasyJet deciderà giorno per giorno se riprendere o no i suoi servizi da e per Israele”, aggiunge la nota. Anche la compagnia Air Serbia ha annunciato la decisione di sospendere per 24 ore i voli su Tel Aviv per ragioni di sicurezza dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio. Anche la compagnia aerea turca Turkish Airlines ha deciso di interrompere i suoi voli da e per Israele “per 24 ore, per motivi di sicurezza”. Lo ha annunciato un portavoce della compagnia.

Il miliardario americano Michael Bloomberg ha annunciato invece di aver preso l’aereo per Tel Aviv in segno di solidarietà verso Israele, e ha fatto appello agli Stati Uniti affinché sia permesso alle compagnie aeree di tornare a servire Tel Aviv. Sul suo account Twitter, l’ex sindaco di New York fa sapere di essere salito a bordo di un aereo della compagnia israeliana El Al “in segno di solidarietà con gli israeliani e per dimostrare che volare su Israele è sicuro”. Bloomberg preme sull’ Agenzia americana dell’ Aviazione affinchè tolga il divieto, ritenendo che questo fornisce ad Hamas “una vittoria non meritata” nel conflitto con Israele. L’ iniziativa lo mette su posizioni antitetiche al governo americano, che ritiene che il divieto metta i cittadini americani al riparo dai razzi di Hamas.

Il divieto imposto alle compagnie aeree statunitensi di effettuare collegamenti con Israele è motivato solo da ragioni di sicurezza: lo ha affermato il segretario di Stato americano John Kerry, in una telefonata al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Kerry, al Cairo per tentare di raggiungere un cessate-il fuoco nella striscia di Gaza, ha precisato a Netanyahu – riferisce il portavoce del dipartimento di Stato Jen Psaki – che gli Stati Uniti decideranno se mantenere o meno questo divieto entro 24 ore. I voli verso Israele sono stati interrotti anche da numerose compagnie aeree mondiali, anche europee.

La compagnia aerea americana Us Airways ha annunciato che riprenderà domani i suoi voli verso Tel Aviv, dopo averli sospesi ieri per il divieto dell’Agenzia federale americana dell’aviazione (Faa) di volare in Israele per motivi di sicurezza. La decisione delle autorità americane è stata presa dopo che un razzo lanciato da Gaza è caduto vicino all’aeroporto di Tel Aviv. La Faa aveva precisato che avrebbe deciso entro 24 ore se prolungare o meno il divieto.