Haiti. Medici senza frontiere denuncia: “a 6 mesi dal sisma le condizioni restano drammatiche e cresce la rabbia tra la popolazione”

Pubblicato il 8 Luglio 2010 - 17:42 OLTRE 6 MESI FA

A sei mesi dal sisma che il 12 gennaio scorso devasto’ l’isola di Haiti, le condizioni della popolazione restano ”drammatiche” e, tra gli haitiani, cresce ”la rabbia per i tempi lunghi della ricostruzione”. Entro la fine del 2010 saranno necessari 90 milioni di euro per l’assistenza alla popolazione dell’isola.

A sostenerlo sono Stefano Zannini e Hans Van Dillen, due capimissioni di Medici Senza Frontiere (Msf) che lavorano ad Haiti e che oggi sono intervenuti in una teleconferenza internazionale. Secondo l’organizzazione, che oggi ha anche pubblicato il rapporto ‘Emergency response after the Haiti earthquake’, la situazione degli haitiani e’ ancora ”largamente precaria” benche’ Msf sia passata da interventi ”di mera emergenza a una gamma piu’ variegata ed estesa di soccorsi”.

Oggi ”l’accesso alle cure mediche da parte della maggioranza dei cittadini e’ migliorato” ma ”la fornitura di acqua e di strutture mediche” restano le priorita’ dell’organizzazione, ha spiegato Zannini nel corso della conferenza. A preoccupare Msf, tuttavia, e’ anche l’atteggiamento della popolazione.

”C’e’ un divario sbalorditivo tra l’entusiasmo e le promesse di aiuto dei primi giorni post-terremoto e la terribile realta’ a sei mesi” dal disastro, ha spiegato Zannini, evidenziando come ”larga parte degli haitiani vive ancora nelle tende e per gli aiuti diretti alla popolazione occorrano 89 milioni di euro entro la fine dell’anno”. Zannini ha anche ricordato come Msf sia stata ”sopraffatta” dalle donazioni provenienti da tutto il mondo: in totale 91 milioni di euro, dei quali 53 sono stati impiegati per assistenza medica, ospedali e rifugi temporanei.