ROMA – “L’Isis vuole attaccare in Europa con i droni”. L’allarme dell’intelligence Usa. Dopo lo scalo di Gatwick, è toccato a quello di Heathrow. Il principale aeroporto londinese è stato infatti bloccato per quasi due ore martedì pomeriggio, a causa dell’avvistamento di droni vicini alla pista che potevano mettere a rischio la sicurezza dei voli.
L’intelligence americana è convinta che gruppi terroristici come Isis o al Qaeda si stiano attrezzando per usare questi apparecchi allo scopo di fare attentati, nelle città, negli aeroporti, e soprattutto durante i grandi eventi a cielo aperto, come i concerti o gli eventi sportivi.
L’episodio di martedì è stato simile a quello avvenuto a Gatwick prima di Natale, anche se con proporzioni diverse. Verso le cinque del pomeriggio qualcuno ha notato un drone vicino alla pista, e per precauzione i voli sono stati fermati, con i passeggeri bloccati. Verso le sei e mezza il traffico è ripreso normalmente.
Le autorità britanniche avrebbero acquistato e usato la tecnologia israeliana C-UAS del Drone Dome, per individuare gli apparecchi ed eliminarli con il “soft kill”, cioè eliminando le comunicazioni, oppure con “l’hard kill”, ossia il laser che li distrugge.
Come spiega Paolo Mastrolilli per La Stampa, dopo il caos a Gatwick, l’Isis aveva diffuso finti poster che ritraevano un attacco lanciato con i droni contro New York. Poco tempo prima aveva minacciato Parigi nello stesso modo, prendendo di mira la Torre Eiffel, con una scritta che diceva “Await For Our Surprises”, ovvero aspettatevi le nostre sorprese. E’ noto che l’Isis approfitta di ogni occasione per farsi pubblicità, e rivendica qualunque atto violento che possa essere anche vagamente associato alla sua causa, per diffondere la paura e trarre vantaggio anche da episodi che non hanno nulla a che vedere con i suoi militanti. Il pericolo però è reale e i professionisti della sicurezza non lo sottovalutano.