Texas. Lizzie, magrissima: 60 pasti al giorno per sopravvivere

Pubblicato il 29 Giugno 2010 - 14:23| Aggiornato il 1 Luglio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Lizzie Velasquez

Mangiare ogni 15 minuti, gelati, cioccolato, panini, ma non superare mai i 28 chili di peso. Certo, paradossalmente potrebbe essere il sogno di moltissime donne, dover ingurgitare per forza 8mila calorie quotidiane e restare magrissime. Ma quella che colpisce Lizzie Velsquez, universitaria texana di 21 anni, è una vera e propria malattia, una patologia che la perseguita da quando è nata.

Una rarissima sindrome genetica non ancora diagnosticata, sebbene il Professor Abhimanyu Garg dell’Università del Texas, che segue Lizzie da tempo, sia propenso a credere che si tratti di una forma di Sindrome Neonatale Progeroide (NPS), volgarmente nota come “malattia della vecchiaia”: una patologia che causa un processo di invecchiamento accelerato, unito ad una notevole perdita di peso corporeo e una degenerazione dei tessuti.

La NPS è una condizione rarissima. I primi segnali sono dati da un ritardo della crescita intrauterina, da un aspetto senile alla nascita e da un mancato sviluppo dei tessuti cellulari sottocutanei.

Nata prematura, di 950 grammi, Lizzie ha iniziato ad aggravarsi nella crescita, manifestando via via i segni di una patologia molto seria che le impediva una crescita ponderale.

Fortuna nella sfortuna, la sorte ha risparmiato alla ragazza l’ipotricosi, cioè la scarsità di capelli, la sordità e la fragilità dentale: seppur cieca da un occhio, ossatura, capelli e denti sono quelli di una normale ragazza della sua età.

La malattia non ha però prostrato Lizzie: “Mi sta molto a cuore dividere la mia storia con il mondo”, scrive la giovane texana sul suo blog, in cui racconta la propria storia, annuncia un proprio libro in uscita. E spiega la voglia di normalità: “Dio mi ha fatto come sono per una ragione e non vorrei essere diversa. Affronto gli ostacoli sulla mia strada a testa alta e con il sorriso sulle labbra”.