Niente sigarette anche a Times Square: continua la battaglia di New York contro il fumo

Pubblicato il 3 Febbraio 2011 - 09:46 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Continua la battaglia di New York contro le sigarette. Il consiglio comunale ha infatti deciso di estendere il divieto di fumo a diversi luoghi all’aria aperta, dai quartieri pedonali come quelli attorno a Times Square ai parchi della città e alla spiaggia di Brighton, a Brooklyn.

Il divieto entrerà in vigore tra tre mesi e per i contravventori sono previste multe sino a 50 dollari. “Quest’estate i newyorkesi alla ricerca d’aria fresca e di quiete potranno respirare liberamente e riposarsi tranquilli sulle spiagge” ha detto con un comunicato il sindaco Bloomberg. Le “statistiche – ha aggiunto – non mentono: il fumo passivo uccide”.

Il divieto si estende ai parchi pubblici e ai 22 chilometri di spiaggia della città, ma anche ai quartieri pedonali attorno a Times Square (dove sono a disposizione panchine) o ai pontili in legno di Brighton Beach, a Brooklyn. Il provvedimento è passato con 36 voti favorevoli e 12 contrari e adesso è attesa solo la firma del sindaco, che ha già fatto approvare nel 2003 il divieto del tabacco nei luoghi pubblici e nei bar.

Le multe, 50 dollari, saranno inflitte dagli agenti del City Park Department, che pattugliano anche la città per le ispezioni sanitarie (in particolare nei ristoranti e nei mercati). “Quest’estate, i newyorkesi in cerca di riposo e aria fresca nei parchi e nelle spiagge potranno respirare un’aria ancora più pulita e sedersi in spiagge che non sono disseminate con mozziconi di sigarette”, ha detto in una nota il sindaco. “I nostri sforzi negli ultimi 9 anni hanno consentito di ridurre il numero dei fumatori di 350mila unità e hanno contribuito a che i newyorkesi vivano, in media, 19 mesi in più che nel 2002”.

Non sono però mancate le critiche: nel corso del Consiglio comunale, i detrattori hanno sostenuto che proibire il tabacco negli spazi aperti e all’aria aperta costituisca un’intromissione alle libertà individuali. Qualche mese fa i fumatori newyorkesi avevano denunciato il provvedimento, ritenuto ingiusto perché lesivo della libertà e dei diritti individuali.

Ma Bloomberg non sembra lasciarsi intimidire. Sotto la sua gestione, la città ha promosso altre misure salutiste come il divieto di grassi transgenici nei ristoranti e l’obbligo di indicare le calorie nei menu. Il sindaco ha anche lanciato una campagna per diminuire il sale nei prodotti alimentari confezionati e appoggiato il governo federale che vuole vietare l’acquisto di bevande zuccherate con i buoni pasto.