Giallo blitz in Nigeria: perché è stato fatto in pieno giorno?

Pubblicato il 9 Marzo 2012 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Franco Lamolinara e Chris McManus sono stati uccisi dai rapitori ”con un colpo ravvicinato alla testa” una volta cominciato il raid delle forze speciali. E’ la versione della stampa britannica all’indomani del blityz delle forze speciali britanniche che ha portato alla morte dell’ostaggio italiano e di quello inglese. Un blitz che ha stupito l’Italia e il governo italiano perché compiuto all’insaputa del presidente del Consiglio Mario Monti.

Il Daily Telegraph cita una fonte di sicurezza nigeriana: ”Sono stati uccisi prima ancora che le Sbs entrassero nel compound”.  Ma secondo fonti della sicurezza nigeriana, McManus e Lamolinara sarebbero morti nel fuoco incrociato durante il blitz per liberarli. La ricostruzione fatta alla Ap da “un’alta fonte dei servizi di sicurezza” della Nigeria aprirebbe la possibilità, secondo quanto scrive il Daily Telegraph, che i due ostaggi siano stati uccisi dai loro soccorritori, e non dai rapitori, come affermato dal premier britannico David Cameron, in base alle prime ricostruzioni.

Resta il mistero, su cui si interroga lo stesso quotidiano britannico, del perché un blitz simile sia stato fatto in pieno giorno, e non di notte, come di solito accade. Il raid, autorizzato dal primo ministro David Cameron alle otto ora di Londra, è cominciato alle undici, ora di Lagos (a Londra era mezzogiorno). In un segno di fretta, hanno detto fonti al giornale, i soldati hanno posto in atto un piano di ”risposta di emergenza” invece del più coordinato piano di ”risposta deliberata”. Le squadre speciali britanniche si sono avvicinate in camion vicino alla casa.

Nel blitz a Sokoto sono stati coinvolti una quarantina di uomini delle forze speciali britanniche che si trovavano da due settimane in Nigeria. Sempre second il Daily Telegraph, le Sbs, Special Boat Service composte quasi esclusivamente di Royal Marines, sono state scelte perché erano l’unità in stand by per operazioni di antiterrorismo.

Le Sbs erano arrivate in Nigeria viaggiando in borghese su aerei civili, mentre le armi e le attrezzature erano state spedite in grandi valige diplomatiche. Il loro comandante aveva installato il posto di comando della task force presso l’ambasciata britannica a Lagos.

Le Sbs avevano accesso a intercettazioni di cellulari ottenute dalle forze di intelligence nigeriane che avevano localizzato gli ostaggi a Sokoto, e di altri dati dal GCHQ, il servizio di ascolto dei servizi segreti britannici. Avevano accesso anche a video della casa dove venivano tenuti McManus e Lamolinara ottenute da un aereo che aveva sorvolato la città.

Le immagini venivano ritrasmesse al comando Sbs a Lagos e a Londra, sul monitor della sala del Cobra, il comitato di emergenza britannico. Dopo giorni di ascolto ieri si era aperta una ”finestra di opportunità”: le intercettazioni lasciavano capire che i terroristi stavano per spostarsi e poi avrebbero ucciso gli ostaggi. Il direttore delle Sbs informò il capo delle Forze Speciali a Londra, un generale dell’Esercito e un amico personale di David Cameron, che giudicò che bisognava attaccare. Questo giudizio fu avallato da Cameron che alle 8 di Londra autorizzò il blitz.