Vogliono occidentalizzare la Cina. La denuncia del presidente Hu Jintao

Pubblicato il 3 Gennaio 2012 - 14:44 OLTRE 6 MESI FA

PECHINO – Attenzione, la Cina si sta occidentalizzando! A lanciare l’allarme è il presidente Hu Jintao che in un articolo comparso sulla rivista Qiushi, principale organo teorico del Partito comunista cinese, annuncia maggiori sforzi da parte della cultura ufficiale a suon di propaganda.

Secondo il Presidente, infatti, sarebbe in atto un chiaro disegno destabilizzatore che si cela dietro l’espandersi di Internet e altre “forme ostili” mascherate da cultura pop. Tali forze cercano di “occidentalizzare” e dunque dividere la nazione, “andando a colpire i campi ideologici e culturali”. In altre parole la minaccia non è ai confini geografici ma in tv, nei cinema multisala, nella rigogliosa vivacità del web. “Dobbiamo essere consapevoli della gravità e della complessità delle sfide e quindi – ha aggiunto – servono decisioni forti”.

Primo effetto della controriforma culturale cinese è stato un giro di vite sui reality show, considerati “troppo spregiudicati”. Si tratta, d’altronde di format nati in quello stesso Occidente di cui Hu Jintao biasima l’influenza.

Senza trascurare i soliti temi ansiogeni – dai consumi interni alla bolla immobiliare, dalla stabilità sociale alle contese commerciali e geopolitiche – il controllo e l’indirizzo dei media sono preoccupazioni sempre care alla leadership del Partito. Pechino investe milioni di dollari negli istituti Confucio nelle università del mondo, dove si offrono corsi di cinese e varie iniziative volte a far conoscere meglio la cultura ufficiale. Non da meno sono i media cinesi in lingue estere: la spinta propulsiva della Cina ufficiale verso il mondo continua anche con grossi investimenti nel cinema, visto come un’ulteriore testa d’ariete nell’impegno propagandistico. In sintesi, come in ogni regime che si rispetti, ideologia e cultura sono fondamentali nella costruzione del socialismo con le caratteristiche nazionali cinesi.