Peste bubbonica dopo Ebola: in Europa nel ‘300 uccise un terzo degli abitanti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Novembre 2014 - 09:08 OLTRE 6 MESI FA
Peste bubbonica dopo Ebola: 40 morti in Madagascar, 80 contagiati

Peste bubbonica dopo Ebola: 40 morti in Madagascar, 80 contagiati

ROMA – Peste bubbonica dopo Ebola: 40 morti in Madagascar, 80 contagiati. Incubo per l’ Europa, nella cui secolare memoria resta il ricordo della epidemia di peste che a metà del ‘300 uccise un terzo della popolazione e che è ricordata come la Grande Morte o Morte Nera o Peste Nera.

L’epidemia di peste ha ucciso 47 persone in Madagascar e ne ha infettate altre 90: lo ha reso noto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha messo in guardia la popolazione contro la “rapida diffusione” della malattia nella capitale, Antananarivo, che conta oltre 2 milioni di abitanti e dove sono stati registrati i primi casi: una giovane donna è morta lo scorso 11 novembre in una bidonville della capitale.

La situazione, secondo l’organizzazione è resa più difficile dagli elevati livelli di resistenza delle pulci a uno dei principali insetticida e dal basso grado degli standard sanitari. Il primo caso conosciuto è stato segnalato a Soamahatamana, circa 200 km a ovest della capitale, a fine agosto.

Il contagio tramite topi e pulci. I roditori trasportano il virus della peste, diffusa dalle pulci. L’uomo, in particolare, è in prevalenza contagiato dal morso delle pulci: primi sintomi sono il rigonfiamento dei linfonodi, accessi di polmonite. Se si interviene subito la malattia è curabile con antibiotici.

Nel ‘300, quando la peste devastò l’Europa, non c’erano gli antibiotici, ma oggi, come ieri, topi e parassiti trasportano i germi da un continente all’altro, nella stiva delle grandi navi da carico.

La forma bubbonica della malattia, che causa i linfonodi rigonfi, può essere curata con gli antibiotici. La peste polmonare, più mortale, che attacca i polmoni, può causare la morte dei pazienti entro 24 ore. La peste polmonare si diffonde facilmente attraverso la tosse, ma l’Oms ha riferito che solo il 2% dei casi segnalati in Madagascar deriva da questa forma della malattia.

Ogni anno, in Madagascar si registrano tra 300 e 600 casi di peste bubbonica, in genere tra ottobre e marzo. Le autorità sanitarie devono inoltre far fronte alle superstizioni, soprattutto nei villaggi più remoti, dove la gente pensa che la peste sia causata da una maledizione che i vicini hanno lanciato contro di loro. Di conseguenza, per timore si recano da qualche “guaritore” che buca il bubbone e cerca di succhiare lo spirito maligno, causando invece la malattia. (Il Messaggero)